Torino, la visita all'ecocentro con le scuole diventa un'avventura tra ragni meccanici e piscine di pneumatici
Per tutti gli alunni del professor Cafasso era la prima volta in un ecocentro e l’esperienza li ha sorpresi e divertiti. Non immaginavano che tanti rifiuti accumulati in grosse quantità potessero essere così affascinanti
13 December, 2016
Martedì 13 dicembre i ragazzi e le ragazze della IA della scuola media Ricasoli hanno visitato l’ecocentro di via Ravina a Torino. L’uscita si inserisce nell’ambito del progetto Vanchiglia Ricicla, che vede Eco dalle Città impegnato in un progetto di educazione ambientale rivolto alle scuole della circoscrizione VII del capoluogo piemontese.
Per tutti gli alunni del professor Alberto Cafasso, che ha offerto con entusiasmo le sue ore di Tecnologia, era la prima volta in un ecocentro e l’esperienza li ha sorpresi e divertiti. Non immaginavano che tanti rifiuti accumulati in grosse quantità potessero avere un impatto visivo così affascinante. In effetti non è cosa da tutti i giorni scorgere un ragno meccanico che raccoglie quattro-cinque poltrone da terra, dopo averle prese da un mucchio di enorme di poltrone e divani vecchi, per sbatterli dentro un cassone; così come non è usuale vedere un altro ragno sfasciare letteralmente mobili, reti e assi di legno per farcene stare quanti più roba possibile nel camion che andrà al centro di recupero; per non parlare poi delle decine di pneumatici usati accatastati in un cassone aperto e osservabile dall’alto come se fosse una grande piscina piena di gomma in cui buttarsi.
La visita ovviamente è stata utile ai ragazzi anche per imparare delle cose nuove, come il fatto che le lampadine e i tubi al neon devono essere maneggiati con cura perché il gas al loro interno non deve andar disperso perché inquina, oppure che gli oli usati di cucina vengono raccolti in una cisterna apposita che li filtra e con la parte più solida residua si ottengono lubrificanti vegetali, componenti per la produzione del biodiesel e combustibili per recupero energetico, o ancora che i rifiuti "ingombranti" non sono solo quelli di grandi dimensioni come un vecchio frigorifero ma anche quei piccoli oggetti che non possono essere riciclati come le custodie dei cd, che non devono assolutamente essere buttate nella plastica. A proposito, c'è stata anche l'occasione per vedere un frigorifero ridotto in fiocchi di metallo dopo il trattamento di smontaggio e avvio e riciclo delle sue componenti. Le addette di Amiat hanno mostrato e spiegato tutto questo con cura e pazienza nel percorso svoltosi interamente all'aperto, nonostante un freddo pungente che di certo non agevolava il loro compito. Alla prossima uscita!