LETTI PER VOI - Il Comune più «riciclone»? E’ Colleretto Giacosa
Record nazionale nel recupero della carta: ogni abitante ne ha «prodotta» 125 chilogrammi - da La Stampa del 12.10.2005
12 October, 2005
L’assessore: non dobbiamo abbassare la guardia e il livello di attenzione
di fronte al problema rifiuti
Giampiero Maggio
Non se l'aspettava proprio nessuno, qui a Colleretto Giacosa, il premio come «Comune più riciclone» del nord Italia.
Eppure le sue strade sembrano quelle di un centro turistico svizzero e ci sarà pure una ragione se è così, no? Perché trovare almeno una cartaccia per terra, qui, è impresa da guinness. Chi ci vive, quando gli fai notare l'importanza del risultato, sembra però cascare dalle nuvole, come se fosse del tutto normale: «Ma va, davvero?». Sì, davvero, ma vaglielo a spiegare che in certi posti, anche poco distanti da lì, già è difficile trovare i bidoni gialli per la raccolta della carta, figuriamoci il porta a porta, il sistema che qui si adotta (e funziona alla grande) ormai da un paio d'anni.
Per premiare questo paese di 624 anime è arrivata una targa speciale: quella che Legambiente ha consegnato idealmente a tutti gli abitanti che hanno partecipato al concorso «Comuni ricicloni» insieme ad altri 2 mila centri sparsi nel nord Italia. «Ora però non dobbiamo abbassare la guardia e il livello di attenzione, di fronte al problema rifiuti, deve restare alto - spiega l'assessore all'Ambiente, Paola Gamba - perché se è vero che molto dipende anche dagli indirizzi di un'amministrazione comunale, il grosso arriva dal senso civico dei cittadini». Che è decisamente elevato qui: sono sufficienti alcuni dati per togliersi il cappello di fronte ai risultati ottenuti. Perché ogni anno, a Colleretto, ogni abitante raccoglie e ricicla 125 chilogrammi di carta, in totale 78 tonnellate. Il volantino «Distinti rifiuti» distribuito dalla Società canavesana servizi alle famiglie del posto per sensibilizzare sulla differenziata, spiega che «separando la carta dai nostri rifiuti le discariche della Provincia si alleggeriscono di 170 mila tonnellate di immondizia ogni anno: tale quantitativo, se riciclato, corrisponde a due milioni e 500 mila alberi non abbattuti».
Carlotta Alma, che di mestiere fa l'insegnante a Chivasso, spiega che la campagna di sensibilizzazione ha coinvolto anche i bambini: «Li hanno portati a Torino, alla rassegna "R come Rifiuti" ed è giusto che imparino fin da piccoli a sviluppare un forte senso civico». Perché la questione è di tutti, come dice Alice Sartoretto che non ha nemmeno 20 anni: «A casa ci pensiamo un po' tutti alla differenziata. Quelli della raccolta passano il mercoledì e il giovedì e trovano il bidoncino sempre pieno. Se non sono io a raccogliere la carta, lo fa mia mamma o mio fratello"» C'è chi ormai è talmente entrato nella parte che non potrebbe più fare a meno della differenziata: «Pensi - raccontano Maria Teresa Ardissono e Simona Argentero - che sul lavoro costringiamo i nostri datori e i colleghi a separare la carta, l'organico, la plastica. Ormai per noi è diventata un'abitudine». Come per tutto il resto, è difficile l'inizio, poi, una volta entrati nel meccanismo, il gesto abitudinario prende il sopravvento. «E' proprio così - ribadisce Simona Argentero - basta non viverla come una costrizione».
Ve bene ora il premio per il Comune più riciclone d'Italia, ma adesso gli abitanti di Colleretto si aspettano che le tariffe rifiuti vengano abbassate. «E insomma - sbotta Maria Barsica - ce li dovranno pure ripagare questi sacrifici, o no? Lo sa quanto pago di tasse? 370 euro all'anno, un euro al giorno. E francamente mi sembra eccessivo». Lo sfogo lo riportiamo alla diretta interessata, l'assessore all'Ambiente, Paola Gamba, che però non coglie la provocazione: «Senta, noi applicchiamo le tariffe più basse rispetto a tutti i Comuni del circondario, non mi sembra che la popolazione possa lamentarsi». Lo sapremo dai dati del prossimo anno sulla differenziata: «Non si preoccupi - taglia corto Mirella Ferrero, l'edicolante - vede le nostre strade, come sono pulite? Bene, le vogliamo tenere così, splendenti. E i numeri, fra un anno, saranno sempre dalla nostra parte».
Colleretto Giacosa diede i natali, il 21 ottobre del 1847, allo scrittore, giornalista e commediografo Giuseppe Giacosa. E qui è ancora possibile visitare (anche se è gestita da privati) la villa della famiglia Giacosa ed è grazie allo scrittore se il paese è conosciuto a livello nazionale e internazionale (viene organizzato anche il premio musicale Giuseppe Giacosa e, tra i premiati, ci sono i cantautori Francesco Guccini e Ligabue). Altre curiosità che riguardano Colleretto Giacosa sono la storia relativa alla chiesa parrocchiale e la scelta del santo patrono. La chiesa, intitolata all'Invenzione (ritrovamento) di Santa Croce, fu progettata nel 1772 dall'architetto Sartoris in zona San Pietro sui resti di un precedente edificio religioso in pessime condizioni. I lavori furono ultimati nel 1838 con il completamento all'apice della struttura di una imponente cupola a «lanterna brunelleschiana». Non si conosce, invece, l'inizio dei festeggiamenti dedicati a San Felice e alla beata Vergine del Monte Carmelo, mentre c'è una versione sulla scelta del santo patrono.