Sequestrati 10 impianti di trattamento e una discarica nel Lazio, 25 gli indagati
Rifiuti pericolosi venivano declassati a non pericolosi. Nel mirino degli inquirenti anche due impianti di Cerroni
27 January, 2017
Dieci impianti di trattamento e una discarica di rifiuti non pericolosi. Sono queste le strutture sequestrate a seguito di una maxi operazione dei carabinieri forestali tra le province di Roma, Latina e Frosinone. Sarebbero 25 gli indagati e 26 i milioni di euro sequestrati.
Il motivo del sequestro sarebbe incredibilmente grave qualora venisse confermata l'accusa. L'ipotesi della Procura infatti è che 10 aziende di trattamento rifiuti conferissero alla discarica per rifiuti non pericolosi, materiali invece pericolosi declassificandoli. Tra gli impianti sotto accusa anche quelli di Cerroni a Roma, Malagrotta 1 e Malagrotta 2.
Immediata la reazione delle associazioni ambientaliste: "Se fossero confermate, le declassificazioni da rifiuti speciali a non speciali sarebbero gravissime, attendiamo e sosteniamo il lavoro di forze dell'ordine e inquirenti perché sia fatta pulizia nel ciclo dei rifiuti del Lazio - dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio -. Ora si deve uscire dalla dittatura delle discariche e avviare un ciclo virtuoso, questo può avvenire solo con un buon piano rifiuti regionale, con l'estensione del porta a porta dovunque e con l'applicazione della tariffa puntuale secondo il principio -chi inquina paga- nei comuni così come legiferato a agosto 2016 dalla Regione".
I cittadini del Lazio hanno già dato troppo in termini di qualità della vita e salute alla malavita dei rifiuti in un periodo ultraventennale di disastri gestionali - conclude Scacchi - quest'ultima indagine dimostra che c'è ancora molto da lavorare per ripulire completamente i nostri territori e avviare un sano ciclo di conferimento, raccolta e smaltimento dei rifiuti nel quale nessuno dei vecchi circuiti debba poter mettere più piede".