Il Fatto Quotidiano.it: 'Rifiuti, a Genova dietrofront sul piano che affossava la differenziata'
Un articolo de ilfattoquotidiano.it fa il punto della discussa proposta, contenuta nella delibera comunale per l’aggregazione tra Amiu - Iren Ambiente, che ipotizzava un modello di raccolta differenziata a tre cassonetti
30 January, 2017
Un articolo de ilfattoquotidiano.it fa il punto della discussa proposta, contenuta nella delibera comunale per l’aggregazione tra Amiu - Iren Ambiente, che ipotizzava un modello di raccolta differenziata a tre cassonetti: porta a porta per organico, campane per il vetro e un bidone per tutto il resto. “Di tutti i rifiuti buttati nella raccolta congiunta solo il 35% sarebbe stato riciclato, mentre il 32% andrebbe in discarica e il 26% all’inceneritore” si legge nell’articolo di cui riportiamo alcuni passaggi. Secondo ilfattoquotidiano.it il “passo indietro del Comune finisce in un vicolo cieco”: In questo quadro, e di fronte a una polemica crescente anche sui social network, è arrivato il passo indietro della giunta sulla delibera che arriverà in Consiglio comunale il 31 gennaio. Una mossa che però non fa altro che rendere il problema ancora più evidente. Perché in realtà Genova un piano per migliorare la gestione dei rifiuti ce l’ha già, diversissimo da quello proposto dalla multiutility ma impossibile da attuare senza i soldi di quest’ultima. Il quotidiano ha interpellato anche l’assessore comunale all’Ambiente, Italo Porcile: “Lo abbiamo realizzato in collaborazione con Amiu e il Consorzio nazionale imballaggi (Conai), pagato interamente da quest’ultimo. Per la sua attuazione, però, saranno indispensabili le risorse dell’azienda di igiene urbana”, ossia della nuova Amiu a maggioranza Iren, ricorda il Fatto Quotidiano.it. Il progetto, presentato pubblicamente ad aprile 2016, prevede di promuovere la raccolta differenziata estendendo progressivamente il sistema porta a porta con sei diversi bidoncini per i diversi tipi di rifiuti a tutta la città e applicando la tariffa puntuale, in cui ogni utenza paga in base a quanti rifiuti indifferenziati produce. Un piano lontano anni luce dal cassonetto piglia-tutto che Iren ha già tentato di introdurre anche a Torino nel 2015, ma al momento senza successo.
Contattati da ilfattoquotidiano.it i vertici della multiutility, che a Genova gestisce anche i servizi idrici non senza qualche criticità, non hanno voluto rilasciare dichiarazioni. Porcile ammette che “i due piani sono distanti” e derubrica la proposta di Iren, definita “condivisa” nella delibera, a una semplice “ipotesi di lavoro”, mentre “il piano in vigore rimane quello Conai. La nuova Amiu dovrà lavorare per attuare questo, e se ne vorrà proporne un altro dovrà dimostrarne l’efficacia e passare comunque dall’approvazione del Consiglio comunale”, assicura Porcile.