Smog: "Uscire dalla logica dell'emergenza. Limitare gradualmente i diesel." Intervista ad Andrea Poggio, Legambiente
Basta con l'approccio emergenziale dei 'giorni di superamento': l'aria che respiriamo nelle città è malata tutto l'anno. Per i diesel, la pianificazione di divieti progressivi è la via giusta per spingere l'industria auto ad adeguarsi
14 February, 2017
Legambiente è l'associazione ambientalista che più sta col fiato sul collo di politici e amministratori in questo inizio 2017, caratterizzato dal ripresentarsi di un pesante inquinamento atmosferico nelle nostre città, soprattutto al nord, con le solite impennate invernali dovute al sovrapporsi dello smog da traffico con quello da riscaldamento. Problema aggravato quest'anno, soprattutto in Pianura Padana, dalle anomale condizioni meteo: prolungata e accentuata carenza di pioggia e neve, poco vento, giornate per lo più serene, con poche perturbazioni, che di solito alleggeriscono il problema dell'inquinamento dell'aria. Ne abbiamo parlato con Andrea Poggio, vicedirettore generale di Legambiente, e tra i massimi esperti sul tema.
Ormai considero il discorso sui giorni di superamento nelle singola città un po' riduttivo, quando da tempo l'Organizzazione Mondiale della Sanità dice che il 70-80% dei cittadini europei vivono tutto l'anno con un'aria talmente inquinata, da essere considerata seriamente dannosa per la salute. Quindi bisognerebbe superare l'approccio emergenziale dei “giorni di superamento,” ma pianificare gli interventi, sapendo che è comunque malata I'aria che respiriamo tutto l'anno. Certo, ancora di più in Pianura Padana, dove l'accumulo degli inquinanti quest'anno è favorito anche dalle particolari condizioni meteo, che stanno causando l'assenza di pioggia e di vento per lunghi periodi.
Però andiamo avanti con le misure d'emergenza, quelle sui diesel, applicate a macchia di leopardo. A Milano ci sono state solo l'1,3% di multe su circa 6000 controlli, in 9 giorni. Non ti sembrano un po' poche?
Io vedo quel dato come positivo, perché ci dice che almeno a Milano i controlli vengono fatti. Credo che ormai i cittadini sappiano quando ci sono queste limitazioni sui diesel e le rispettino. E se i Vigili fermano le auto, non credo poi chiudano un'occhio non facendo le multe. Il problema è proprio che solo a Milano vengono fatti seriamente i controlli. Non appena usciamo dalla città, infatti, i controlli sulle misure antismog sono quasi inesistenti, quindi le già deboli misure del Procollo regionale diventano ancora più inefficaci. Basta vedere i vecchi camion, ancora Euro0, che circolano sulle strade e autostrade lombarde...
E' vero, ma credo che anche sulle emissioni da riscaldamento Milano sia all'avanguardia, perlomeno rispetto al resto d'Italia. La maggioraza dei condomìni, infatti, ha installato i contabilizzatori di calore e le valvole termostatiche, adeguando gli impianti centralizzati. Potere controllare e regolare il calore emesso, consente non solo di risparmiare soldi, ma permette finalmente di ridurre anche le emissioni da riscaldamento.
La Regione continua una politica di basso profilo, sullo smog. Il Sindaco di Monza Scanagatti (presidente Anci Lombardia) ha detto chiaramente che sta abdicando al suo ruolo.
Maroni continua a chiedere gli incentivi per rottamare i diesel ma è un errore, perché gli incentivi portano nella direzione sbagliata. Sindaci e Governatori sono i responsabili della salute pubblica, ma mentre a Milano almeno si sta pianificando, gradualmente, un cambiamento, alla Regione no. Eppure Maroni avrebbe un metodo semplicissimo per iniziare a disincentivare le auto inquinanti, far pagare molto di più la tassa di circolazione, che è di competenza regionale. Basterebbe intervenire lì, per spingere tanti automobilisti che inquinano, a passare all'auto elettrica ....
Torniamo ai diesel: nel mondo ci sono città che presto li bandiranno totalmente. Milano cosa fa?
Milano è comunque nel “gruppo di testa”, nelle politiche di contrasto dell'inquinamento atmosferico. E' una città che sta adottando un percorso graduale di limitazioni e sotto questo punto di vista può essere considerata alla pari di Parigi o altre città europee. Non dimentichiamo che Milano è nel gruppo delle metropoli C40, la Conferenza mondiale dei Sindaci (Parigi, Città del Messico, Madrid e Atene sono le città che hanno promesso il bando di tutti i diesel entro il 2025, NdR), e anche lei si sta impegnando in una politica di limitazioni e divieti progressivi. E' la strategia che ci vuole, la sola che può davvero spingere il mercato automobilistico a cambiare ed adeguarsi.
“Diesel sotto assedio”, la ricerca pubblicata lunedì 6 da Corriere Motori, dice però che l'Italia è l'unico mercato dove il diesel cresce ancora. Cosa ne pensi?
Non dimentichiamo che in tutta Europa i diesel hanno continuato ad avere successo, per il minor costo del carburante. Tuttavia, anche in Italia, stiamo registrando dei cambiamenti. I nostri primi dati sulle vendite a gennaio (pubblicati da viviconstile.org) mostrano un aumento del 40% delle ibride, delle elettriche (anche se su numeri bassissimi) e una perdita di quote del diesel.
Ma se tu dovessi pianificare un cambiamento graduale della mobilità ….
Una proposta giusta sarebbe procedere verso le “emissioni zero” almeno con un tasso percentuale del 3% l'anno. Basta con l'imbroglio delle case automobilistiche e lo stare dietro ai vari EuroX, è un sistema che non regge più.Tutte le Agenzie ambientali lo sanno, ma l'ha dichiarato anche Quattroruote, che le emissioni inquinanti reali, soprattutto per i modelli diesel, sono molto più alte del dichiarato; mediamente il 40% di più per le emissioni di CO2 e anche il quadruplo per gli ossidi d’azoto e il particolato. E' tutto scritto sul nostro sito viviconstile.org.
L'altro ragionamento, molto più ampio, è che a livello mondiale l'auto diventerà sempre meno centrale nella mobilità. C'è l'elettrico, che in Italia ha ancora numeri risibili, ma non nel resto del mondo. La tanto criticata Cina è al momento il primo produttore mondiale di elettrico, l'Olanda lo è in Europa. E non c'è solo l'auto. In Cina, per ogni auto elettrica che si vende, si vendono anche 100 bici elettriche a pedalata assistita. E i cinesi sono anche i maggiori esportatore mondiale di autobus elettrici. E' quello il futuro ....