Più pulizia che riciclo, reportage dai cassonetti di Barcellona
Impressioni e osservazioni in presa diretta sulla raccolta dei rifiuti nella città catalana
20 March, 2017
di Paolo Hutter
La giornata di osservazione si conclude con due episodi particolari. Sulla Gran Via, davanti a un enorme negozio di abbigliamento, giacciono sacchi e sacchi lasciati sul marciapiede. Sbucano un sacco di appendiabiti di plastica. Non c' è neanche, in questo caso, il bidoncino personalizzato col nome del negozio, ma grigio indifferenziato, che caratterizza il paesaggio serale delle vie commerciali. In compenso, però, non si trascura la pulizia. L'ultima scena della giornata è il lavaggio con acqua disinfettante e profumata, di alcuni cassonetti dell'indifferenziato, proprio sotto la casa che ci ospita, ai bordi del Raval. La prima scena del mattino era stata quella degli operatori specializzati, con tanto di mezzo specializzato con acqua a pressione, per pulire i graffiti.
L'attenzione alla pulizia non manca, ed evita il caos in quella che è da ogni punto di vista una metropoli mediterranea latina e marittima con un enorme flusso turistico, priva di sistemi porta e porta, quindi piena di cassonetti stradali. La raccolta stradale con cassonetti e bidoni di vario genere,alcuni grandi come non ho mai visto in Italia, sembra l'unica modalità di raccolta osservabile a Barcellona.Ci sono cassonetti grigi per l'indifferenziato, spesso ma non sempre affiancati da cassonetti marroni per l'organico. E ci sono i cassonetti per la raccolta differenziata degli imballaggi con colori diversi dai nostri e quindi per noi disorientanti. giallo blu e verde ma sapete come?
Verde per il ...vetro, giallo per plastica e lattine e blu per ...incredibile..per la carta.
Questo sistema stradale con cassonetti di cinque colori poi nei fatti non è così paritario, anzi tutt'altro: i cassonetti per l'indifferenziato sembrano piu numerosi di tutti gli altri. In certe zone sono più numerosi di tutti gli altri messi insieme. Tra chi non si lamenta per questa situazione poco differenziata ci sono i frugatori di cassonetti, soprattutto anziani poveri e rom. Alcuni hanno il carretto su cui concentrare il raccolto. In prima serata, lungo la Avenida del Parallel ne scorgiamo molti. Alcuni non rovistano solo nei cassonetti dell'indifferenziato ma anche in quelli degli imballaggi. Non risulta che a Barcellona qualcuno chieda il divieto di rovistaggio. In generale, per quel che ho capito da due giorni di osservazioni dirette ( senza chiedere informazioni generali, proprio per non farmi influenzare) non sembra che ci siano controlli di alcun genere. C'è un tipo di raccolta che non avevo mai visto in Italia, quella dei rifiuti edili, calcinacci e simili. Li lasciano depositati in strada in enormi sacchi di plastica e fibra. Evidentemente vengono ritirati. Un altro servizio aggiuntivo è quello del ritiro settimanale degli ingombranti. A seconda delle zone, sui cassonetti c'è scritto "potete lasciare qui accanto i mobili e gli altr ingombranti lunedi ( o altro giorno) dalle 20 alle 22". Non ho visto invece raccolte di abiti. Un episodio misterioso mi ha lasciato un interrogativo irrisolto: Poco dopo le 13 del sabato accanto ai cassonetti adiacenti il mercato di Santa Caterina appare una quantità notevole di abiti usati. Lasciati fuori dai cassonetti, possiam dire per terra. Ripassando dopo poco meno di 2 ore i vestiti erano scomparsi. Possibile che il servizio rimozioni sia cosi efficiente?All'inizio del pomeriggio?.O è più probabile che a recuperare gli abiti usati sia stato qualche recuperatore informale? Almeno sarebbero stati avviati a riuso o riciclo. In generale con i suoi cassonetti stradali di 5 improbabili colori, e nonostante l'impostazione progressista della sua amministrazione, e il peso delle giovani generazioni, non mi è sembrato che per ora Barcellona possa fare grandi passi avanti per raggiungere i nuovi obiettivi europei di riciclo.