Il Corriere della sera sui rifiuti lombardi: la differenziata è da record ma c'è la spazzatura d'importazione
La produzione dei rifiuti in lombardia è al di sotto della media nazionale, ma dalle altre regioni riceve 160 mila tonnellate di rifiuti destinate agli inceneritori lombardi
28 March, 2017
La Lombardia è al di sotto della media nazionale in quanto a produzione di rifiuti urbani ed è tra le prime tre regioni per la percentuale di raccolta differenziata, ma deve fare i conti anche con le importazioni della spazzatura dalle altre regioni, diretta perlopiù all’incenerimento. Buone notizie sul fronte dello smaltimento in discarica, in continua discesa (5%), ma la fotografia scattata dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione dell’Ambiente) nel rapporto sui rifiuti urbani pubblicato di recente sottolinea come la sola Lombardia riceva nei propri inceneritori «circa 160 mila tonnellate di rifiuti prodotte in altre regioni (principalmente Lazio e Campania)». In tutto i 13 impianti di incenerimento di rifiuti urbani presenti sul territorio hanno trattato circa 2,4 milioni di tonnellate di rifiuti, di cui l’8% arrivato da fuori regione e incenerito negli stabilimenti di Dalmine, Brescia, Milano, Trezzo sull’Adda e Parona. Il recupero energetico ed elettrico degli stabilimenti è importante, tuttavia a fronte di 4,5 milioni di megawatt ora di energia elettrica e 1,6 milioni di megawatt ora di energia termica ci sono 1,4 milioni di tonnellate residue che dopo l’incenerimento vanno a loro volta smaltiti. Il report dell’Ispra annota un altro dato importante, e cioè che il parco impiantistico degli inceneritori non sia «uniformemente distribuito sul territorio nazionale, infatti il 63% delle infrastrutture è localizzato nelle regioni settentrionali (26 impianti) e, in particolare, in Lombardia e in Emilia Romagna con, rispettivamente, 13 ed 8 impianti operativi».
«Il trend è positivo per tutte le province - dice la responsabile del servizio rifiuti Ispra Rosanna Laraia - anche se sono evidenti le differenze tra le province. Differenze imputabili molto probabilmente ai diversi sistemi di raccolta». La provincia di Mantova è in testa anche nella produzione di rifiuti procapite (circa 500 chilogrammi per abitante), mentre i meno spreconi sono i brianzoli fermi a 410 chili. Obiettivo della regione è arrivare a una media regionale di 455 chili procapite di rifiuti urbani entro il 2020, oggi siamo a quota 462,2. Come? Ottimizzando il riciclaggio e raggiungendo «il 67% di raccolta differenziata a livello regionale al 2020 e il 65% a livello di singolo comune», diffondendo un sistema più omogeneo di raccolta e aumentandone la capillarità. Allo stesso tempo, si legge nel programma regionale di gestione dei rifiuti, «si prevede che non siano realizzati nuovi impianti di incenerimento e di trattamento meccanico biologico».