Il Conai al Convegno “Green Public Procurement. A che punto siamo?”
L’Italia è l’unico paese europeo a prevedere l’obbligatorietà dei CAM, i criteri ambientali minimi. Il consorzio dice: “La fase di transizione verso l’economia circolare passa attraverso gli acquisti verdi”
02 April, 2017
Al Convegno di oggi alla Camera di Commercio di Milano si fa il punto sui Criteri Ambientali Minimi emanati e sulla loro attuazione. I cosiddetti CAM, lo ricordiamo, devono essere inseriti, con percentuali stabilite, negli appalti pubblici secondo le specifiche dettate dai Decreti Ministeriali per le categorie di beni e servizi ad oggi individuati. L’Italia è l’unico paese europeo a prevedere l’obbligatorietà dei CAM e le difficoltà non sono poche. Oggi per esempio, a più di un anno dall’entrata in vigore del Codice degli Appalti (D.Lgs. n. 50/2016) e con una revisione già in corso, è stato più volte precisato che è necessario un sistema normativo stabile e la formazione delle centrali di committenza per aumentare gli acquisti verdi.
Con l’intervento dal titolo “Il Conai: dal riciclo alla circular economy” il direttore Walter Facciotto ha voluto sottolineare l’importanza del Consorzio Nazionale Imballaggi nel gestire i rifiuti per farli diventare materia prima seconda da reimmettere nel ciclo produttivo. Ha proseguito elencando i punti fondamentali della strategia del Consorzio che sono: la prevenzione a monte, riducendo gli impatti ambientali degli imballaggi; una raccolta differenziata di qualità che nel 2015 ha fatto registrare 3,8 milioni di tonnellate di conferimenti ai Consorzi di filiera; l’industria del riciclo che nel 2015 ha immesso al consumo circa 12,3 milioni di tonnellate e nel corso dell’anno sono state avviate al riciclo 8,2 milioni di tonnellate di imballaggi (tasso di riciclo 66,9%). Nonostante questi risultati - per il CONAI - la fase di transizione verso l’economia circolare passa attraverso gli acquisti verdi e la diffusione di una nuova cultura della Pubblica Amministrazione che nella valutazione del costo non può non tenere conto del ciclo di vita dei prodotti.