Cotton fioc sostenibili, da Jhonson&Jhonson a Tesco una nuova battaglia tutta british contro il marine litter
Entro la fine del 2017 dal mercato britannico spariranno i cotton fioc con bastoncini in plastica mentre la Francia dal 2018 ne vieterà la commercializzazione. Intanto la Jhonson&Jhonson ha smesso di produrli
04 April, 2017
Otto miliardi di euro all’anno è l’impatto economico mondiale del marine litter stimato nel rapporto 2016 Marine Litter Vital Graphics di Unep (United Nations environment programme) e Grid-Arendal. Su scala europea, invece, secondo uno studio commissionato ad Arcadis dall’Unione Europea, il marine litter costa 476,8 milioni di euro all’anno. Una cifra che prende in considerazione solo i settori di turismo e pesca perché non è possibile quantificare l’impatto su tutti i comparti dell’economia. In particolare, il costo totale stimato per la pulizia di tutte le spiagge dell’Unione Europea è pari a 411,75 milioni di euro, mentre l’impatto sul settore pesca è stimato intorno ai 61,7 milioni di euro. In pratica oltre al danno ambientale c'è anche quello economico.
In Italia, secondo i dati dell'indagine “Beach litter”, la campagna di Legambiente che ha monitorato a maggio 2016 ben 47 spiagge italiane coprendo un’area di 106.245 mq, a guidare la classifica dei rifiuti spiaggiati sono: pezzi di plastica e polistirolo (22,3%), cotton fioc (13,2%) e mozziconi di sigaretta (7,9%). In pratica il 76,3% degli oggetti trovati è fatto di plastica.
Nell'ultimo periodo l'attenzione si sta focalizzando sui cotton fioc, e i primi in Europa a lanciare una vera e propria campagna sono stati gli scozzesi dell'associazione ambientalista Fidra nel 2013, con la campagna “The Cotton Bud Project. Take the pledge” nella quale si invitano i consumatori al corretto smaltimento del prodotto e all'acquisto di cotton fioc sostenibili, ovvero cotton fioc dove il classico bastoncino non sia fatto in plastica ma di materiali compostabili. Senza dimenticare che dal 2018 in Francia entrerà in vigore una legge che ne vieta la commercializzione.
La campagna scozzese ha avuto un tale successo che, a distanza di poco più di tre anni, i principali attori della grande distribuzione che operano in Uk si sono impegnati a commercializzare entro la fine del 2017 solo cotton fioc sostenibili. I primi ad accettare la sfida sono stati Tesco e Sainsbury's e poi via via tutti gli altri Morrisons, Asda, Aldi, Lidl, Superdrug, BootsUk e Mothercare.
A conti fatti si tratta di una vera e propria messa al bando dei cotton fioc tradizionali, che non ha lasciato indifferenti i produttori. Infatti da metà febbraio 2017 la multinazionale Johnson&Johnson ha smesso di produrre cotton fioc con bastoncini in plastica sostituendoli con quelli in carta.
Niamh Finan, Group Marketing Manager della Johnson&Johnson ha dichiarato: “Ci rendiamo conto che i nostri prodotti hanno un impatto ambientale, ed è per questo che stiamo lavorando duramente per migliorarci continuamente e diventare i campioni delle migliori pratiche nel campo della sostenibilità, in linea con i principi fondanti della nostra società”, gli fa eco la dottoressa Clare Cavers, responsabile della ricerca di Fidra che al Telegrafh dice: "Ci complimentiamo con Johnson & Johnson per aver guidato questo cambio nei materiali del prodotto, è una parte importante della soluzione al crescente problema di inquinamento da plastica nei nostri mari. Ma è anche necessario un cambio nel comportamento dei consumatori, per assicurarsi che le persone smaltiscano i rifiuti in maniera responsabile e gettino solo carta nello sciacquone.”
Per Sue Kinsey, Senior Pollution Policy Officer del Marine Conservation Society: “La quantità di cotton fioc raccolti dai nostri addetti durante le azioni di pulizia della spiagge del Regno Unito sono raddoppiati dal 2012 quando la media era di 11-24 bastoncini ogni 100 metri di spiaggia. Quindi – continua la Kinsey - siamo lieti che Johnson & Johnson abbia ascoltato le preoccupazioni dei consumatori passando dalla plastica alla carta per i loro cotton fioc. Questo certamente diminuirà la quantità di plastica raggiungere i nostri mari. Tuttavia invitiamo tutti a ricordare un messaggio molto semplice, solo le 3P pipì, cacca e carta (in inglese pee poo e paper, nda) devono andare nel gabinetto, tutto il resto nella spazzatura”.
Foto di Clare Cavers