Sicilia, le discariche sono strapiene e i tentativi di esportare i rifiuti sono falliti
In Sicilia la situazione delle discariche e degli impianti di smaltimento preannunciano una nuova emergenza rifiuti, da La Repubblica Palermo del 18 aprile 2017
20 April, 2017
Discariche strapiene no ai rifiuti "esportati" si riaffaccia il caos Emergenza a fine anno
ANTONIO FRASCHILLA
La situazione delle discariche e degli impianti di smaltimento rifiuti nell'Isola è una bomba a orologeria. E il conto alla rovescia per una nuova emergenza, che rischia di coinvolgere anzitutto la città di Palermo, è già partito. La crisi inizierà ad agosto, con il sito di Trapani che andrà in difficoltà, ed entro dicembre, senza impianti alternativi o ampliamenti delle discariche con nuove vasche che è impossibile realizzare con misure ordinarie in pochi mesi, in Sicilia non si saprà dove depositare 110mila tonnellate di spazzatura. Ma c'è di più: a oggi non c'è una soluzione al problema. Sono falliti tutti i tentativi di "esportare" i rifiuti: Emilia-Romagna e Val d'Aosta hanno risposto picche, mentre il Piemonte, che in un primo momento aveva dato disponibilità, alla fine «non ha più risposto», come mette nero su bianco in una nota riservata il dirigente del dipartimento Acque e rifiuti, Maurizio Pirillo. E, ancora, l'invio in altri Paesi d'Europa è difficile per due ordini di motivi: i costi, almeno 200 euro a tonnellata, cioè il doppio di quello che oggi pagano i Comuni, e perché soltanto una delle nuove Società di gestione (Srr) che dovrebbe bandire le gare per l'invio all'estero è in funzione, quella di Catania Sud. Le altre Srr che dovevano sostituire i vecchi carrozzoni degli Ato non sono partite.
Insomma, un caos gestionale, anni di ritardi nella realizzazione degli impianti alternativi alle vecchie discariche, un nuovo piano rifiuti da mesi in stallo in attesa di autorizzazioni che la stessa Regione deve dare, ed ecco che l'ennesima emergenza è dietro l'angolo. E a pagarne il conto sarà l'Isola.
Di questo passo, la Regione sarà costretta a ricorrere alle poche discariche che si stanno ampliando in queste ore e hanno disponibilità. Quali? Manco a dirlo, quelle private: a partire dalla Sicula trasporti, che gestisce il più grande impianto della Sicilia, a Lentini, che da solo accoglie quasi un terzo dei rifiuti prodotti dai siciliani. La società ha una vasca nuova in fase di costruzione e ha già chiesto l'autorizzazione per farne un'altra e per realizzare un gassificatore. Inoltre sta poi chiedendo in emergenza il via libera a inviare altre 10mila tonnellate di rifiuti in Bulgaria dopo quelle inviate nei mesi scorsi. I numeri dell'emergenza alle porte viaggiano in una relazione riservata inviata da Pirillo all'assessora Vania Contrafatto, che nei mesi scorsi aveva chiesto di avere il quadro della situazione dopo che, di fatto, era stata scavalcata dal governatore Rosario Crocetta che ha firmato decine di ordinanze per indicare dove e come depositare i rifiuti. Dando in tre giorni il via libera ad accogliere rifiuti urbani anche alla discarica della Cisma, gestita, si è poi scoperto, dalla famiglia Paratore che vede padre e figlio coinvolti nella mega-indagine su tangenti e rapporti con personaggi in odor di mafia.
La nota di Pirillo è chiara. Anzitutto si fa il punto sulla situazione delle discariche: ad agosto il sito di Trapani non potrà più ospitare rifiuti, a ottobre la discarica di Gela sarà in esaurimento e a novembre entrerà in crisi Bellolampo, a Palermo: di questo passo a dicembre non si saprà dove mettere 110mila tonnellate di spazzatura. In realtà, nel piano di previsione inviato all'assessore, si fa riferimento anche alla discarica di Sicula trasporti, che potrebbe entrare in crisi a breve: ma entro luglio sarà pronta la nuova vasca. Risultato? Mezza Sicilia dipenderà dai proprietari del sito, la famiglia Leonardi. E i primi rifiuti che potrebbero essere inviati in più nel sito della Sicula trasporti dovrebbero essere proprio quelli di Bellolampo, visto che l'ampliamento della sesta vasca è ancora in fase progettuale, e difficilmente i lavori potranno essere conclusi entro l'anno.
Ma il trasferimento dei rifiuti da Palermo a Lentini provocherebbe problemi di non poco conto. Insomma, chiunque sarà il nuovo sindaco di Palermo, di certo dovrà affrontare un'emergenza rifiuti alle porte. Mentre dal governo Crocetta non arrivano soluzioni chiare.
Troppo costoso inviare i carichi all'estero. Corsa contro il tempo per la sesta vasca a Palermo