Ciclovia Adriatica, la Puglia è esclusa: 'È un enorme sgarbo istituzionale'
La Puglia viene esclusa, senza alcuna motivazione apparente, dal nuovo tracciato della Ciclovia Adriatica. E' un vero pugno nello stomaco ed un enorme sgarbo istituzionale
06 May, 2017
"Puglia esclusa, senza alcuna motivazione apparente, dal nuovo tracciato della Ciclovia Adriatica individuata dal Ministro Graziano Delrio tra le nuove ciclovie nazionali aggiunte, con una norma inserita nella 'manovrina finanziaria', al 'sistema delle ciclovie turistiche nazionali' istituito con la Legge di Stabilità 2016. E' un vero pugno nello stomaco ed un enorme sgarbo istituzionale nei confronti della Regione Puglia che, pur con i tempi di una pubblica amministrazione, negli ultimi 15 anni si è contraddistinta in Italia per il suo dinamismo e la sua attenzione nel valorizzare e riconoscere a tutti i livelli le grandi ciclovie delle reti ciclabile Bicitalia ed EuroVelo". Così Raffaele Sforza, punto di riferimento della mobilità ciclistica a livello nazionale e non solo.
"Negli anni - prosegue Sforza - per la parte di propria competenza, i tratti regionali di quelle reti sono state individuate, rilevate, mappate, cartografate e inserite in progetti, delibere, determine, leggi regionali (Linee di indirizzo del Piano regionale dei Trasporti; L..R. n. 1/2013 sulla mobilità ciclistica, ndr), strumenti di pianificazione (Piano Paesaggistico regionale, Piano Attuativo 2015-2019 del Piano regionale dei Trasporti, ndr), road-book e altro ancora. E' evidente che il progetto di rete Bicitalia, elaborato secondo gli standard europei, un sistema a rete nord-sud ed est ovest, nel 2001 in attuazione della delibera CIPE n. 1 di quell'anno su incarico del Ministero dell'Ambiente, e che da allora ha rappresentato per Regioni e Province italiane l'unico documento-guida nazionale sulle reti ciclabili per carenze politico-amministrative a livello ministeriale, con un colpo di spugna è stato buttato nello scarico del cesso e chi avrebbe dovuto difenderlo evidentemente non lo ha fatto in maniera adeguata".
Non usa mezzi termini Sforza che aggiunge: "Peraltro, se fosse già stata approvata la legge nazionale sulla mobilità ciclistica 2305 proposta da Antonio Decaro e Paolo Gandolfi, forse si sarebbe evitato questo pasticcio all'italiana: quella legge, nella sua bozza originaria, riconosceva Bicitalia secondo lo schema che risulta nell'immagine. Invece ancora oggi Bicitalia non esiste. Si vuole approvare comunque quella legge? Perchè non si ricorre al voto di fiducia? Così si smentirebbero le voci secondo cui la mobilità ciclistica è solo un tema da campagna elettorale".