Emergenza rifiuti a Roma, Roberto Cavallo: 'Le responsabilità sono condivise. Come dice il Papa ognuno deve fare la sua parte'
Secondo il fondatore di Erica, già consulente di Ama e regione Lazio "rimbalzarsi le responsabilità serve solo per costruirsi degli alibi. Ci vogliono pianificazione e allo stesso tempo azioni immediate di prevenzione. Ognuno deve fare la sua parte"
09 May, 2017
Il comune di Roma e la Regione Lazio si accusano sulle rispettive colpe e responsabilità pregresse. Tu come ricostruisci la vicenda Roberto al di là di questo stucchevole dibattito a cui si assiste?
Purtroppo come dici tu il dibattito politico è incancrenito da queste questioni. Io credo sia utile per tutti, sia per Roma che per il paese, perché Roma è un bene comune, lasciarle da parte e cercare di capire da dove arriva il problema, non tanto per rimbalzarsi le responsabilità, che rischia di essere un gioco utile solo per costruirsi degli alibi e pulirsi la coscienza, bensì per non ripetere gli stessi errori.
Le responsabilità sono condivise. Quando con il mio tour vado in giro a parlare di rifiuti abbandonati non accuso chi li ha buttati, sarebbe troppo facile. Certamente è colpa di chi li butta ma c'è una responsabilità anche di chi ha prodotto quei materiali, di chi non fa rispettare le regole, della mancanza di cura per i beni comuni. Per Roma la stessa cosa. E' giusto guardare al passato ma solo per capire come costruire il futuro.
Fatte queste premesse credo che l'origine del problema sia che i rifiuti romani sono sempre stati governati senza una pianificazione a medio lungo termine. C'era un grande buco che era Malagrotta e i rifiuti andavano lì. Ora che quel buco non c'è più la non gestione del passato emerge in tutta la sua drammaticità.
Per la situazione attuale che si fa? Per la spazzatura sulle strade, i marciapiedi occupati, non ci vorrebbe una soluzione di emergenza?
Ecco darsi un piano di prospettiva è fondamentale, ma mentre indico l'orizzonte devo guardare anche il dito. Come quando corri in montagna, devi guardare dove metti i piedi ma allo stesso tempo tenere anche lo sguardo alto sul percorso. Con Erica inoltre, tra l'assessora Muraro e l'attuale assessora Montanari, abbiamo redatto due piani per Ama, uno per utenze non domestiche e uno per il sesto municipio. Lì ci sono della azioni da realizzare immediatamente, che darebbero respiro, perché se aspettiamo che ci siano dei nuovi impianti siamo fritti, ma anche queste richiedono dei tempi, dei semestri. Vedi Parma. Parma ci ha messo tre anni e mezzo ad arrivare al 72% di raccolta differenziata. Ecco Parma è un municipio di Roma.
Inoltra bisogna tornare a parlare e a relazionarsi col territorio. Ci sono degli impianti a Roma che hanno creato dei problemi in passato, cito uno su tutti: Rocca Ciencia. Oggi il dialogo è molto difficile perché la diffidenza della popolazione è grande, giustamente, a causa di una cattiva gestione. Ma in tutta europa ci sono decine di esempi che gli impianti possono essere gestiti bene. A Porto sopra l'impianto di compostaggio della città c'è un ristorante!
Cosa diresti ad un cittadino di Roma in questo momento? Gli daresti dei consigli per la gestione del suo rifiuto domestico?
Anche il Papa ieri ha detto che ognuno deve fare la sua parte. Io per esempio ho regalato duecento copie del mio libro 'Meno cento chili' e duecento copie del film omonimo ad altrettante scuole di Roma. E ho tenuto sempre gratuitamente due giorni di formazione per una sessantina di insegnanti. Ognuno fa quel che può. Se ognuno facesse così, mettendo a disposizione quel che ha, praticando l'economia del dono di cui si parla molto ma che si pratica poco le cose migliorerebbero tanto. Anche Rossella Muroni, presidente di Legambiente, questa mattina nel rispondere a Renzi sulle Magliette gialle che dovranno pulire Roma ha fatto presente che Legambiente questo lo fa gratis da anni.