‘Una ciambella salverà il mondo’: Kate Raworth il 7 giugno a Bologna aprirà il convegno sull’economia circolare che anticipa il G7 Ambiente
Una critica ai tradizionali approcci economici e una nuova “teoria dei limiti” quella dell’economista inglese che aprirà il convegno “Ambiente, economia, territorio. Fare rete al tempo dell’economia circolare” in vista del G7
25 May, 2017
Una nuova “teoria dei limiti” che è una radicale critica ai tradizionali approcci economici, responsabili di non aver saputo prevenire le grandi crisi degli ultimi decenni. È con questo messaggio dirompente, spiegato nel suo libro “L’economia della ciambella” che Kate Raworth, l’economista, secondo The Guardian, tra i primi 10 più influenti al mondo, aprirà il prossimo 7 giugno a Bologna il convegno “Ambiente, economia, territorio. Fare rete al tempo dell’economia circolare”, uno degli eventi collaterali del G7 Ambiente, che aprirà il dibattito sulla crescita sostenibile partendo dalle esperienze positive del nostro Paese.
Al convegno, al quale parteciperà il Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, si alterneranno testimonianze ed esperienze che raccontano come l’economia circolare in Italia sia non solo possibile, ma già realtà ed esempio per l’Europa. Quattro le parole chiave: materiali, rete, green jobs, comunicazione. Ovvero potenzialità ambientali, sociali ed economiche dell’economia circolare applicata al ciclo dei materiali, lavori del futuro, opportunità delle economie di rete e distributive e ruolo della comunicazione. Tra i contributi di spicco quello di Luca Mercalli, meteorologo, climatologo e divulgatore scientifico.
“Oggi milioni di persone in tutto il mondo non sono ancora in grado di soddisfare i propri bisogni più essenziali. Anche nei paesi più ricchi del mondo le disuguaglianze sono al livello più alto da 30 anni”, dichiara la Raworth. “La sfida del XXI secolo è di soddisfare le esigenze di tutta la popolazione terrestre all'interno dei mezzi del pianeta. La “ciambella” definisce una nuova bussola per guidare lo sviluppo globale, la politica dei governi, le strategie aziendali”. Nella sua rappresentazione, i lati esterni della ciambella costituiscono infatti i “tetti ambientali” cioè i confini che regolano la stabilità del Pianeta (quali cambiamenti climatici, acidificazione degli oceani, perdita di biodiversità), mentre i lati interni rappresentano una sorta di “pavimento” fondamentale come base sociale e racchiude aspetti inalienabili come istruzione, cibo, equità sociale, accesso al reddito. Diritti fondamentali che, se vengono sorpassati, producono un’inaccettabile deprivazione umana.
L’Italia si presenta all’appuntamento del G7 Ambiente con esperienze importanti in questo campo, che rappresentano vere e proprie eccellenze in Europa. Esperienze nei settori del riciclo, che dimostrano concretamente come i rifiuti possano essere considerati le nostre miniere di domani; nuove professioni che costituiscono il settore più dinamico del mondo del lavoro; reti di impresa, di energia, di marketing che modificano il modo di fare economia in un’ottica “smart”; nuove piattaforme di comunicazione e interazione tra pubblico e privato che fanno crescere il Paese e danno nuove opportunità a giovani e imprese. Una carrellata di esperienze che verranno presentate il 7 giugno prossimo nella Sala del Consiglio della Città Metropolitana, alla presenza del Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e del Sindaco di Bologna e della Città Metropolitana Virginio Merola e con le conclusioni dell’On. Alessandro Bratti, Presidente Commissione bicamerale d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati.