Si è chiuso 'Mi cibo sostenibile' a Roma. Il comune promette sconti Tari per chi dona eccedenze alimentari
“Gli operatori che aderiranno alle iniziative per ridurre gli sprechi alimentari - ha detto Pinuccia Montanari – godranno di una diminuzione della Tari che verranno stabiliti da un tavolo congiunto con i Dipartimenti Tutela ambientale e Risorse economiche”
01 June, 2017
di
Emanuele Isonio
Lo
spreco di cibo e le sue ricadute non sono più tollerabili né dal punto di vista etico, né tantomeno
ecologico ed economico. Questa la considerazione di base su cui ha preso forma il confronto tra le opinioni di vari
addetti ai lavori intervenuti al dibattito conclusivo di “Mi
cibo sostenibile”, iniziativa organizzata dalla Facoltà di Lettere
dell'università Tor Vergata, in occasione del Festival dello
Sviluppo sostenibile, che fino al 7 giugno prossimo unirà idealmente
l'Italia attraverso 200 eventi in tutte le regioni.
“La
finalità di Mi cibo sostenibile – ha spiegato Caterina
Lorenzi, docente di Fondamenti di Ecologia all'ateneo romano
- è
quella di offrire ai partecipanti momenti di approfondimento sulla
tematica dello sviluppo sostenibile, attraverso la chiave di lettura
del cibo, declinato attraverso diversi punti di vista disciplinari
tra cui quelli storici, letterari, geografici, giuridici, ecologici e
biologici. Abbiamo voluto evidenziare lo stretto legame tra il tema
dello sviluppo sostenibile con quello dell’alimentazione attraverso
riflessioni che conducono a ricercare, su scala locale, pratiche e
processi realmente a portata di mano dei cittadini”.
Roma,
in tal senso, ha le potenzialità per tentare di vincere la
battaglia per ridurre gli sprechi di cibo e garantire maggiori
opportunità di accesso a un'alimentazione di qualità. I margini di
intervento infatti sono enormi: “Ogni famiglia spreca più o meno
140 kg di cibo ma per vincere la sfida ogni anello della filiera
alimentare deve fare la propria parte” ha sottolineato Andrea
Masullo,
direttore scientifico della rete di giornalismo ambientale
Greenaccord, consulente per Clima ed Energia del Ministero
dell'Ambiente e da pochi giorni nominato dal sindaco di Roma,
Virginia Raggi, membro
del nuovo CdA di Ama.
“Se infatti le famiglie, soprattutto fra le fasce più ricche della
popolazione, devono ripensare i propri stili di acquisto e di
consumo, è anche vero che quando arriva in tavola, la maggior parte
degli sprechi sono già avvenuti”. Ogni fase della filiera
alimentare ha le sue responsabilità: i produttori agricoli, le
aziende della trasformazione del cibo, gli attori della
distribuzione. E ogni chilo di cibo sprecato diventa rifiuto che va
trattato, con costi per le imprese e i cittadini.
“La
situazione è intollerabile anche perché dal nostro osservatorio
privilegiato notiamo che, al tempo stesso, a Roma esistono sacche di
povertà che si stanno ampliando. Migliaia di persone in fragilità
economica che non riescono ad alimentarsi in modo corretto” ha
denunciato Francesca
Danese,
ex assessore alle Politiche sociali della Giunta Marino e attuale
portavoce
del Forum del Terzo settore del Lazio.
Una fotografia impietosa e dai contorni poco noti, quella offerta al
pubblico presente: “Ormai in tutti i Municipi, anche quelli che,
come i Parioli, sono considerati più di élite, riceviamo
segnalazioni di situazioni di disagio. Ogni giorno ci troviamo a fare
i conti con giovani coppie nelle quali entrambi i componenti sono
disoccupati, o di genitori che hanno ritrosia a portare a spasso i
figli per paura che gli chiedano un gelato che non possono
permettersi”. Situazioni che richiedono soluzioni innovative:
“Stiamo organizzando iniziative con la Grande distribuzione
organizzata affinché siano rese più efficaci le donazioni di cibo,
sia confezionato sia fresco, altrimenti destinato ad essere buttato
dai supermercati” ricorda Danese.
“I soggetti della Grande distribuzione – aggiunge Fabio Brai, responsabile Area Soci Roma di Unicoop Tirreno – devono fare la loro parte. Coop lo sta facendo da tempo. Da sola, nel 2015 grazie alle iniziative di donazione alle cooperative sociali del cibo invenduto ha garantito 6 milioni di pasti. Ma è necessario che gli enti locali e lo Stato incentivino le pratiche virtuose, assicurando una riduzione di imposte, a partire da una diminuzione Tassa Rifiuti, per chi fa la propria parte”. Appello recepito dall'assessore alla Sostenibilità ambientale di Roma Capitale, Pinuccia Montanari, che ha ricordato come il Campidoglio abbia sottoscritto nei mesi scorsi un protocollo d'intesa con Confartigianato per incentivare il ritiro sistematico, su scala municipale, di alimenti freschi e perfettamente conservati presso negozi e supermercati che aderiranno all'iniziativa. “Gli operatori che aderiranno alle iniziative per ridurre gli sprechi alimentari – ha spiegato Montanari – godranno di una diminuzione della Tari. I coefficienti di riduzione verranno stabiliti da un tavolo congiunto con i Dipartimenti Tutela ambientale e Risorse economiche”.