Milano e Torino, dal Pride a San Giovanni ecco un confronto delle ordinanze anti vetro
Dai grandi eventi alla movida è un continuo fiorire di ordinanze ad hoc per limitare la presenza di vetro, lattine e addirittura bottiglie di plastica. Un confronto tra Milano e Torino che in occasione del Gay Pride si sono attivate per rendere vetro free le manifestazioni
26 June, 2017
Dai grandi eventi alla movida in questo giugno 2017 è un continuo fiorire di ordinanze ad hoc per limitare la presenza di vetro, lattine e addirittura plastica. Uno spunto per una analisi più stringente viene offerto dalle città di Milano e Torino che, in occasione del Gay Pride, si sono attivate per rendere più “sicure” le manifestazioni.
A Milano l’ordinanza “urgente” è stata emanata direttamente dal Sindaco Sala e prevedeva il “divieto di introdurre, depositare al suolo, detenere, trasportare, cedere o ricevere a qualsiasi titolo bottiglie e contenitori di vetro, bottiglie di plastica piene e chiuse con tappo, lattine di qualsiasi tipologia e aste selfie” e più avanti si parla di “divieto di vendere e/o distribuire anche gratuitamente bevande in bottiglie di vetro e contenitori di latta per asporto rivolto a tutti gli esercizi di vendita, di somministrazione alimenti e bevande, artigianali e nei punti ristoro situati nelle aree pubbliche e private”. Inoltre l’ordinanza vietava il “consumo di bevande superalcoliche all’esterno dei pubblici esercizi anche degli esercizi di vicinato e di asporto”. Quale la differenza tra i due divieti? Dopo vari tentativi di interpretarla, con l'aiuto dell'ufficio stampa del Comune di Milano siamo andati alla fonte. Il primo divieto, quello più esteso e drastico, si riferisce ai cittadini che non possono entrare nell'area del corteo portando selfi, contenitori, bottiglie di plastica non chiuse etc Il secondo , riferito solo a bottiglie di vetro e lattine, è un divieto di vendita. ( In teoria uno può comprare una bottiglia di plastica e poi uscire dall'area.)
Il tutto dalle ore 9 di sabato 24 giugno fino alle ore 3 di domenica 25 giugno nelle zone di piazza Duca d’Aosta, via Vitruvio, via Settembrini, piazza Caiazzo, via Pergolesi, C,so Buenos Aires, piazza Oberdan “e nel raggio complessivo di 200 metri dalle vie sopracitate”.
A Torino invece l’ordinanza non è stata emanata dalla Sindaca Appendino ma dal Prefetto, Renato Saccone, e prevedeva che “dalle ore 12.00 di sabato 17 giugno alle ore 3.00 di domenica 18 giugno sono vietate la somministrazione, vendita di bevande contenute in bottiglie di vetro ed in lattine e detenzione in luogo pubblico di bottiglie di vetro o lattine, nonché il loro abbandono” in un’area che, come a Milano, interessava le vie e le piazze attraversate dal Pride e invece una un po' più vasta del centro in occasione dei fuochi.
Quindi ha proibito anche la detenzione ( portarsele da casa).
Due ordinanze che affrontano il problema dell’abbandono rifiuti e della sicurezza in due modi differenti. Se Torino in questo caso l’attenzione è limitata a vetro e lattine, Milano invece non solo vieta la vendita, l’asporto e il possesso di bevande in vetro e lattine ma addirittura vieta anche i contenitori ( non bottiglie) in vetro, con il risultato paradossale di vietare anche i sughi pronti e passate come raccontato da Andrea Montanari su La Repubblica.
Ma leggendo l’ordinanza emanata da Beppe Sala e dell'assessora comunale alla Sicurezza, Carmela Rozza, i divieti al Milano Pride riguardano anche le “bottiglie di plastica piene e chiuse con tappo” come già avviene da anni negli stadi e, cosa davvero rara e curiosa, le aste per selfie.
Ma se al Milano Pride attorno ai manifestanti era stata creata ( almeno in teoria) una zona libera da vetro, latta, aste da selfie e tappi, a Torino contemporaneamente si svolgeva la festa di San Giovanni, il santo patrono della città con il consueto spettacolo pirotecnico e, per evitare una seconda piazza San Carlo, la città ha messo in piedi un super sistema di controllo e sorveglianza agli accessi in piazza Vittorio Veneto con ennesima ordinanza, ancor una volta emanata dal Prefetto e non dalla Sindaca.
“Preso atto del diffuso fenomeno dell'abbandono al suolo di bottiglie in vetro e di lattine, successivo al consumo delle bevande ivi contenute, all'esterno degli esercizi pubblici e commerciali, e senza riguardo alla pulizia ed all'igiene del suolo e dell'abitato”, il Prefetto ha vietato, fin dalle ore 15, per i giorni 23 e 24 giugno: “la somministrazione, la vendita per asporto o la cessione a qualsiasi titolo, da parte degli esercizi pubblici, degli esercizi in sede fissa, dei titolari di autorizzazione per il commercio ambulante, di alcolici e altre bevande in bottiglie di vetro e lattine, che possano costituire un pericolo per la pubblica incolumità, anche se erogate da distributori automatici, i cui gestori di distributori automatici dovranno provvedere ad ogni misura e adempimento necessario per impedirne l'erogazione”.
Oltre alle limitazioni sull’alcol è stato vietato anche il “consumo in luogo pubblico di alcolici e altre bevande in bottiglie di vetro e lattine, che possano costituire un pericolo per la pubblica incolumità” e “la detenzione in luogo pubblico di alcolici e altre bevande in bottiglie di vetro e lattine, che possano costituire un pericolo per la pubblica incolumità, nonché il loro abbandono al di fuori dagli appositi raccoglitori”.