A Bologna il punto sull’agricoltura metropolitana nell’area del Mediterraneo
Si sono riuniti a Bologna i partner di MADRE, il progetto europeo dedicato all’agricoltura urbana e periurbana intesa come motore per lo sviluppo di un’economia sostenibile innovativa e responsabile
19 July, 2017
Con oltre 2.700 orti urbani, primi in Italia per numerosità, e con l’impegno preso durante il G7 Ambiente del
giugno scorso a raddoppiare entro il 2030 le aree di verde urbano, Bologna ha l’esigenza di implementare
nuovi modelli che utilizzino l’agricoltura urbana e peri-urbana come perno per le politiche non solo
economiche, ma anche di sostenibilità ambientale e di welfare. Questi i numeri presentati da Giuseppe de
Biasi, capo di gabinetto della Città metropolitana di Bologna, nel discorso d’apertura dei lavori dell’incontro
dello scorso 4 luglio.
È durante questo incontro che i referenti del progetto
MADRE, in arrivo dai cinque Paesi europei interessati,
hanno presentato i risultati delle loro prime ricerche ed
evidenziato i possibili punti di forza e di debolezza per
l’applicazione di un modello concreto di agricoltura
urbana e peri-urbana nei rispettivi territori. Si sono in
questo modo poste le basi per l’individuazione di buone
pratiche e metodologie di lavoro condivise.
Stefano Spillare, responsabile scientifico a livello locale
del progetto e ricercatore del Ces.Co.Com (Centro Studi
sulla Comunicazione e i Consumi dell'Università di
Bologna) ha presentato le diverse iniziative presenti nel
nostro territorio, molte delle quali nate con progetti dal
basso e su base volontaria.
Presentate dalla Città metropolitana di Bologna anche la
veste grafica e la strategia comunicativa che si intendono
adottare per la diffusione delle informazioni sul progetto
MADRE, in rete e sui canali social e tradizionali.
Al termine dei lavori in aula, la visita alle Serre dei Giardini
Margherita, per toccare con mano una buona pratica
locale. In questo spazio, situato all’interno del polmone
verde della città, l’associazione Kilowatt ha dato vita,
attraverso un percorso partecipato, a un community
garden, una comunità di cittadini attivi uniti dalla volontà
di sperimentare un modello di coltivazione urbana e di
gestione del verde pubblico inclusivo e sostenibile, dove
le competenze tradizionali si integrano con l’innovazione,
dove le età e le culture si contaminano per realizzare un
progetto comune.
Nei prossimi mesi i partner continueranno a lavorare in
autonomia in attesa di rivedersi in autunno per sei workshop tematici dedicati a: innovazione per i coltivatori,
per i consumatori, per la ricerca accademica, per il territorio, per la società e per la collaborazione
transazionale.
L’obiettivo degli incontri sarà redigere un catalogo di buone pratiche e proposte concrete, per
aumentare la consapevolezza di tutti gli attori sociali sui vantaggi che la diffusione dell’agricoltura urbana e
peri-urbana può portare.
Il progetto MADRE
Avviato a febbraio 2017, il progetto MADRE - Metropolitan Agriculture for Developing an innovative,
sustainable and Responsible Economy intende promuovere l'agricoltura metropolitana quale mezzo per lo
sviluppo di un'economia sostenibile, innovativa e responsabile. Nei prossimi mesi e fino a luglio 2018, i
partner dell’iniziativa saranno impegnati nell’individuazione e nell’attivazione di politiche e buone pratiche
utili alla diffusione di questo tipo di agricoltura.
Co-finanziato dal Programma Interreg MED e dal Fondo europeo di sviluppo regionale FESR, il progetto
MADRE vede il coinvolgimento di sei grandi aree metropolitane - Bologna, Barcellona, Marsiglia, Montpellier,
Salonicco e Tirana - della zona del Mediterraneo (Francia, Italia, Grecia, Spagna e Albania).
I partner sono:
AViTeM - Agenzia per le Città e i Territori Sostenibili del Mediterraneo di Marsiglia, ente capofila del
progetto; ANIMA Investment Network; CIHEAM-MAIM - Centro Internazionale di Studi Avanzati
sull’Agronomia del Mediterraneo - Istituto di Agronomia di Montpellier; MedCities - Network
Mediterraneo per lo Sviluppo Urbano Sostenibile di Barcellona, l’Università “Aristotele” di Salonicco e
l’Università Agraria di Tirana.
A questi si aggiunge, unica realtà italiana, la Città metropolitana di Bologna, che nei giorni scorsi ha ospitato
i partner del progetto MADRE a Palazzo Malvezzi.