VenTo: un progetto di territorio può essere raccontato anche attraverso una pedalata collettiva! | VIDEO
Il video del Politecnico di Milano realizzato dal collettivo Lele Marcojanni che attraverso le immagini racconta i 679km della prima ciclovia nazionale che corre lungo il fiume Po
04 August, 2017
Il video del Politecnico di Milano realizzato dal collettivo Lele Marcojanni che attraverso le immagini racconta il percorso e le suggestioni della prima ciclovia nazionale.
VENTO
è il progetto di una dorsale cicloturistica che corre lungo il Po.
Con
i suoi 679 km è la più lunga in Italia.
Ma VENTO non è soltanto un’infrastruttura ciclabile.
VENTO
è prima di tutto un progetto
di territorio
perché
il cicloturismo non nasce per caso. Non basta una bici in un posto
turistico. Il cicloturismo è un progetto che coinvolge un territorio
ampio con l’obiettivo di rigenerarlo attivando recuperi,
occupazione, identità, dignità, socialità e urbanità. Una
ciclabile disegnata senza un progetto di territorio è un legame
muto, funzionale a spostare qualcosa da un punto a un altro senza una
visione. VENTO una visione ce l’ha ed è quella di ricucire
la bellezza dei territori che attraversa rianimandone la vitalità:
luoghi che hanno favole da raccontare se incontrano la meraviglia e
l’incanto di occhi, gambe e pedali di chi ci passa attraverso senza
scavalcarli veloce.
VENTO
è un progetto di 679 km di dorsale cicloturistica lungo il fiume Po,
la più lunga d’Italia, da VENezia a TOrino con una pausa a Milano.
Un concetto nuovo quello di dorsale
cicloturistica:
un’infrastruttura leggera, sicura e continua e interconnessa che
riapre al pubblico il paesaggio italiano e il piacere di visitarlo,
percorrerlo, scoprirlo con il ritmo giusto della bicicletta. È il
paesaggio il nostro bene culturale più prezioso, il continuum fra
monumenti, città e cittadini. Ed è la bicicletta a invitare
centinaia di migliaia di nuovi visitatori da tutto il mondo nel
territorio delle straordinarie aree interne del nord d’Italia.
VENTO
è un progetto-Paese
e non solo locale: sono 679 km di ciclabile, ma sono anche 679 km di
green economy e green jobs, che diventano un esempio per tutta la
penisola. Centinaia di migliaia di cicloturisti potrebbero pedalare
lungo VENTO, divenendo il motore di una nuova occupazione per nuove
economie diffuse, sostenibili e durature. VENTO può generare 2.000
nuovi posti di lavoro e un indotto di 100 milioni di euro
all’anno.
VENTO
già esiste, ma solo in parte: per completarlo occorrono circa 120
milioni di euro tra opere,
progetti, oneri e cantieri (il costo di 2-3 km di autostrada). VENTO
sarà una pista ciclopedonale e non un itinerario in promiscuo con le
auto per permettere a persone di tutte le età, esperti e non, di
pedalare in sicurezza.
VENTO
oggi è un progetto, ma sarà realtà tra pochi anni grazie al
Protocollo d’Intesa firmato il 27 luglio 2016 tra le quattro
regioni del Po (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto), il
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Ministero dei
Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
Non
solo. VENTO è nella Legge di Stabilità 2016 ed è una delle quattro
“ciclovie di priorità nazionale” per le quali il Governo
italiano ha previsto un primo investimento di 91 milioni di euro a
cui si sono poi aggiunti ulteriori 84 milioni di euro per lo sviluppo
del sistema nazionale di ciclovie turistiche (Legge di Stabilità
2017).
VENTO
è anche (e non per ultimo) il VENTO bici tour, il tour in bicicletta
da Venezia a Torino lungo il tracciato di VENTO, un laboratorio
itinerante che attraversa i comuni e le terre che hanno bisogno di
sentirsi visitate dal progetto. Ed è questo che in fondo VENTO vuole
fare: unire, ricucire e creare contatto, rimettendo insieme ciò che
si è slegato nel tempo. Dal 2017 il tour è stato aperto al
pubblico.