StratoClim, anche il Cnr nel progetto internazionale per studiare la risposta del Monsone ai cambiamenti climatici e alle emissioni inquinati
Per la prima volta un velivolo esplorerà cosa accade all’interno di un monsone fino a 16 km di altitudine. Per i ricercatori “capire la risposta alle emissioni di inquinanti umane e al cambiamento climatico è di cruciale importanza”
25 August, 2017
Durante l'estate, il monsone asiatico non è solo importante per l'Asia ma influenza la meteorologia di tutto l'emisfero settentrionale. Il Monsone inoltre agisce come un enorme ascensore, pompando enormi quantità di aria e inquinanti dalla superficie fino a 16 km di altitudine. Queste quote sono così elevate che da li l'aria del monsone può ulteriormente ascendere liberamente nella stratosfera, lo strato stabile che si sovrappone la parte inferiore dell'atmosfera e contiene lo strato di ozono che protegge la Terra dalle radiazioni UV. Una volta nella stratosfera, l'aria del monsone si diffonde a livello globale e vi risiede per anni. Le immagini satellitari mostrano una grande nuvola di aerosol - piccole gocce o particelle di polvere - direttamente sopra il monsone e che si estende dalla penisola arabica alla costa orientale della Cina.
La formazione e le proprietà della nuvola aerosolica che si trova al di sopra del monsone non sono note ed i loro potenziali cambiamenti futuri rappresentano una delle più grandi incertezze nelle previsioni climatiche. Gli aerosol possono riscaldare o raffreddare la superficie terrestre, a seconda della loro composizione e di come interagiscono con i processi di formazione delle nubi. Per questo non siamo in grado di prevedere come la pioggia monsonica risponderà ai cambiamenti delle emissioni di inquinanti ed ai cambiamenti climatici.
Ricercatori dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima (Isac) e dell’Istituto nazionale di ottica (Ino) sono parte di un team internazionale di scienziati, guidato dall'Istituto Alfred Wegener, che sta ora per colmare questa lacuna nelle nostre conoscenze. Il progetto StratoClim ha coinvolto scienziati provenienti da 37 istituzioni di ricerca di 11 paesi europei, Stati Uniti, Bangladesh, India e Nepal, e rappresenta una pietra miliare nella cooperazione internazionale per la ricerca nella regione. Il leader del progetto Markus Rex di AWI spiega: "Per la prima volta siamo stati in grado di studiare la composizione dell'aria che raggiunge la regione della tropopausa e la stratosfera sopra il monsone, influenzandone la composizione a livello globale". Le osservazioni di StratoClim hanno fornito le prime osservazioni condotte direttamente nella parte superiore del monsone, una regione critica dell'atmosfera terrestre mai esplorata prima da nessun velivolo da ricerca. Fred Stroh del Centro di Ricerca di Jülich, leader del gruppo di scienziati impegnati nella campagna di misure aeroportate StratoClim, riferisce che "Il velivolo russo M55-Geophysica è decollato dal Kathmandu (Nepal) il XX luglio per svolgere la sua prima missione scientifica negli spazi aerei del Nepal, India e Bangladesh, portando 25 strumenti scientifici appositamente sviluppati per operare ad altitudini superiori a 20 km - circa il doppio del livello di volo dei normali aerei di linea”. Questo volo segna l'inizio di una serie di nove voli di ricerca in questa regione che si estendono fino a metà agosto 2017. I voli aerei ad alta quota saranno completati da lanci di palloni da ricerca da stazioni di lancio in Nepal, Bangladesh, Cina, India e Palau.
Francesco Cairo dell’Isac, spiega: “Con il nostro contributo sveliamo la natura della nuvola aerosolica, se composta da solfati, composti organici o particolato solido; Fabrizio Ravegnani, anch’egli Isac e responsabile di uno strumento per la misura dell’ozono, illustra: “provvediamo ad una informazione cruciale per identificare la quota di provenienza e la natura, stratosferica o troposferica, dell’area investigata”. Silvia Viciani dell’Ino ha il compito di assicurare le misure di ossido di carbonio: “il CO è un importante indicatore di incendi di biomasse ed attività antropiche e la sua abbondanza ad alte quote è indice di trasporto dal basso”.
Markus Rex riassume l'importanza globale della ricerca: "Capire come il monsone risponde alle emissioni di inquinanti umane e al cambiamento climatico è ovviamente di cruciale importanza per i paesi direttamente colpiti da essa. Ma è importante anche per tutti noi. Poiché il monsone ha un impatto sul clima mondiale ed influenza la stratosfera a livello globale, questa ricerca migliorerà anche la nostra comprensione dei processi climatici in tutto il mondo e migliorerà le previsioni climatiche anche nei luoghi in cui viviamo".
Il progetto di ricerca StratoClim (Processi in stratosfera ed in alta troposfera per migliori previsioni climatiche) è finanziato dall'Unione Europea. Il suo obiettivo è comprendere meglio i processi chiave del clima nella troposfera superiore e nella stratosfera per consentire previsioni climatiche più affidabili. Oltre 30 istituti di ricerca e università provenienti da 15 paesi in gran parte europei coordinati dall'Istituto Alfred Wegener, il Centro Helmholtz per la ricerca polare e marittima contribuiscono al progetto. Federico Fierli e Chiara Cagnazzo (Isac) impegnati nell’utilizzare i dati della campagna per migliorare la rappresentazione dei processi atmosferici nei modelli di previsione regionali e globali, affermano: “Questa attività osservativa permette di realizzare previsioni più affidabili sul cambiamento climatico e sul futuro dello strato di Ozono”.
Fonte: Cnr
Foto via StratoClim