Peperò, a Carmagnola la sagra 100% compostabile
La Sagra del Peperone è il paradiso delle ecofeste, tutto compostabile e 50 operatori che ti aiutano a differenziare bene, ma per il direttore Lorenzo Sola: “Mai mollare l’attenzione sull’ambiente”
08 September, 2017
Terminerà domenica 10 settembre la 68a Fiera nazionale del Peperone, una delle più grandi e “qualificate manifestazioni italiane nel settore dell’enogastronomia, un grande Festival con 10 giorni ricchi di eventi gastronomici, culturali, artistici e sportivi” a Carmagnola. Da quest’anno quella che eravamo abituati a chiamare Sagra del Peperone ha fatto un salto di qualità ed è diventata una Fiera. I motivi secondo gli organizzatori sono riconducibili “alla crescita esponenziale degli ultimi anni, dai punti di vista qualitativo e quantitativo, al fatto che da ben sette anni la kermesse è già riconosciuta come Manifestazione Fieristica di Livello Nazionale, per il fatto che è a tutti gli effetti la più grande in Italia dedicata ad un prodotto agricolo”.
In effetti con i suoi 14.000 mq di superficie espositiva e sei aree dedicate alla enogastronomia il termine sagra sta un po’ stretto. Va da sé che tutta questa superficie e i relativi visitatori (in attesa di dati ufficiali si stima che per quest’anno saranno in 300 mila) oltre ad assaporare il peperone in tutte le forme e salse produrranno una quantità di rifiuti davvero importante. Ed è per questo che l’attenzione all’ambiente è tra le tematiche più importanti dell’evento che spinge gli organizzatori a fare sempre meglio. Non solo la gestione dei rifiuti è quasi maniacale, con un team di quasi 50 addetti che presidiano le isole ecologiche, attenti a come gli avventori gettano i propri rifiuti e educandoli, all’occorrenza, su come fare una corretta raccolta differenziata. Ma quello che davvero distingue Peperò da tutte le altre sagre e fiere è la compostabilità: tutti, ma proprio tutti, gli espositori che somministrano cibi e bevande utilizzano solo materiali compostabili.
Potrebbe non essere una novità, e si spera che questa pratica si diffonda il più velocemente in tutto lo stivale, ma a Carmagnola l’attenzione per la feste eco sostenibili ha una lunga tradizione che ha permesso al Comune di emanare nel 2012 una ordinanza che obbliga “nello svolgimento di eventi (anche organizzati da circoli e associazioni) anche senza finalità di lucro, su aree pubbliche e private, che prevedano la somministrazione di prodotti alimentari, l’utilizzo di materiali eco compatibili secondo le seguenti indicazioni: stoviglie tradizionali in ceramica, vetro o metallo riutilizzabili; materiali compostabili al 100% ai sensi della norma UNI EN 13432 che dovranno essere conferite con la raccolta dell’umido”. Con sanzioni che possono arrivare fino a 500€.
Dopo un tour tra gli stand per toccare con mano una realtà come Peperò abbiamo incontrato lo Chef Gianfranco Zocco e chiesto se l’utilizzo di stoviglie in Mater-Bi comporta qualche sorta di problema. Per lo Chef non c’è nessuna differenza con i tradizionali piatti in plastica utilizzate nelle fiere e sagre, “anzi i piatti compostabili sono più stabili ed evitano quell’odioso problema che avevano i piatti in plastica, ossia quello di flettersi paurosamente al peso della portata e dei liquidi contenuti nel piatto, con il rischio di ribaltarne il contenuto. E poi si aiuta l’ambiente”.
Abbiamo raggiunto telefonicamente Lorenzo Sola direttore della Fiera nazionale del Peperone, per sapere come fanno a ottenere un tale risultato.omega replica watchesPer farlo ci serviamo dallo scorso anno di una azienda addetta solo al controllo di qualità degli stand, dal punto di vista sia delle norme igiene che per quello di tracciabilità dei prodotti e anche per il rispetto delle norme ambientali, in più in sagra c’è il gruppo carmagnolese con i propri volontari che controlla a sua volta gli stand. Quest’anno infatti è stata riscontrata qualche anomalia proprio dal gruppo carmagnolese ma è stata subito sanata. Non abbiamo il 100% ma su 200 espositori erano pochissimi quelli che non utilizzavano solo materiali compostabili, si potevano contare sul palmo di una mano”.
Che dire, se non il 100% ma il 98%, quindi è andata molto bene?
“Beh sì, ma sull’ambiente non bisogna mai mollare l’attenzione, perché appena cala c’è chi prova ad approfittarsene. E noi certamente manterremo sempre alta l’attenzione”.