Differenziata e rifiuti per le strade: a Roma serve il porta a porta
La differenziata a Roma è al 43% eppure le crisi dei rifiuti continua a ripresentarsi nella metropoli ad intervalli regolari. Ecco le soluzioni proposte da Legambiente
15 September, 2017
Roma è una città vasta, tentacolare e frammentata in cui la gestione di rifiuti richiede forze, risorse e strategia che spesso mancano. Nonostante questo, la percentuale di raccolta differenziata è al 43%, percentuale che tra le grandi città italiane non è di certo tra le peggiori, anzi. Come si spiega allora la continua emergenza rifiuti in cui versa la Capitale? Come si spiegano le continue denunce di cassonetti pieni e di rifiuti sparsi per la strada?
“La risposta, per quanto sfaccettata, non è poi così complessa - dice Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio - La percentuale di raccolta a Roma è ancora troppo bassa e, ad essere sbagliata, o quantomeno miope, è la strategia complessiva. Anzitutto la capitale ha bisogno di impiantistica. Roma, come il resto del Lazio, ha bisogno di nuovi impianti per la gestione delle frazioni differenziate, in particolare quella dell’organico. Nulla però è stato fatto! Dopo la chiusura, giustissima, di Malagrotta, ogni giorno 160 auto articolati continuano a portare la frazione organica di Roma nel nord Italia con un evidente rincaro economico e ambientale”.
E cos’altro si dovrebbe fare per migliorare la percentuale e la qualità della raccolta differenziata? E soprattutto, cosa si dovrebbe fare per prevenire nuove crisi dei rifiuti?
“L’altra causa principale delle ricorrenti cristi di rifiuti che ogni anno colpiscono la capitale, è senz’altro il persistere del modello raccolta basato sui cassonetti. L’unica via giusta (di scampo) resta il porta a porta che ancora, purtroppo, è davvero poco diffuso sul territorio romano con il conseguente fenomeno della cosiddetta “migrazione dei rifiuti”.”
In cosa consiste?
“Semplice. Un cittadino vive in una zona coperta dalla raccolta porta a porta, ma non ha voglia di farla. Così prende la busta di rifiuti e la getta nella strada (nel quartiere) accanto dove ci sono ancora (aggiunta) in cassonetti. I secchioni quindi finiscono col ricevere molti più di rifiuti di quanto dovrebbero sopportare e le strade si riempiono di sacchetti abbandonati”.








