Milano, giochiamo e disegniamo con la raccolta differenziata. Primo incontro al Giambellino
Nell'ambito del progetto per le periferie milanesi condotto con Giacimenti Urbani e Comune di Milano, venerdì 13 ottobre siamo andati per la prima volta a parlare con gli abitanti di come raccogliere i rifiuti nelle case popolari di via Giambellino
14 October, 2017
di Laura Tajoli
È possibile parlare di raccolta differenziata a Milano, nelle periferie fatte di case popolari, disagi, contrasti e anche illegalità? Venerdì 13 ottobre, la squadra di Eco dalle Città – Giacimenti Urbani – Quartieri Ricicloni ha dato avvio al suo progetto partendo da una delle zone più “difficili” della città lombarda: Giambellino. Quartiere bello, popolare, che negli ultimi anni ha visto crescere il degrado. Siamo andati ai numeri civici 64, 60 e 58, caseggiati dove abitano centinaia di famiglie, italiane e immigrate. Armati di buone intenzioni, giochi, megafono, fogli e pastelli per disegnare abbiamo voluto coinvolgere gli abitanti, parlando loro di come differenziare correttamente i rifiuti per rendere il posto dove abitano più bello e pulito
Appena arrivati, siamo andati nei cortili con il megafono, per fare sapere a tutti quali erano le nostre intenzioni, chiedendo di raggiungerci in cortile. “Perdete il vostro tempo”, ci ha voluto fare sapere immediatamente uno degli inquilini, un signore anziano, dall’aria disillusa. “Lo sapete che qui più della metà sono abusivi? Ma che cosa volte che gli importi di fare la raccolta differenziata?”. Dopo poco, però abbiamo visto arrivare dei bambini, di età differente. Li abbiamo salutati e abbiamo mostrato i fogli di carta e tutto il necessario per colorare, chiedendo loro di disegnare la spazzatura, i cassonetti, le pattumiere. Il piccolo gruppo di bambini ci ha guardato con occhi perplessi. E poi abbiamo capito: non parlavano italiano! Figli di genitori immigrati da poco in Italia, arrivavano dal Marocco e dall’Egitto, avevano tanta voglia di partecipare ma non capivano che cosa dovevano fare. Scoraggiati, ci siamo chiesti come procedere. Ma è stato solo questione di un attimo. Dopo un paio di minuti, infatti, sono arrivati altri bambini, anche loro arabi, ma nati a Milano. “Potete farci da interpreti?” abbiamo chiesto. “Certamente!”, hanno risposto con entusiasmo.
E da lì siamo partiti. Altri bambini si sono aggiunti e con loro qualche mamma, qualche altro inquilino, alcune persone anziane. Abbiamo giocato, disegnato, parlato di spazzatura e raccolta differenziata, fatto piccoli quiz. Insieme a due rappresentanti dell’Amsa abbiamo dato piccoli premi a tutti i bambini. Insomma, ci siamo divertiti. E poi, quando ci siamo trasferiti al numero civico 64 di via Giambellino, abbiamo anche aperto un sacco della spazzatura, quello destinato alla plastica, per vedere se il suo contenuto era corretto, insieme a un paio di ragazzine che abitano lì. Risultato? I rifiuti erano stati inseriti quasi tutti in modo esatto, con qualche piccolo errore, ma niente di importante.