Rapporto Ispra: nel 2016 produzione rifiuti urbani di nuovo in crescita in Italia, +2% rispetto al 2015
Presentata la XIX edizione del Rapporto Rifiuti urbani dell’ISPRA (dati 2016). L'anno scorso la produzione nazionale si è attestata a 30,1 mln di tonnellate, con un aumento rispetto al 2015 del 2%
31 October, 2017
Torna a crescere la produzione nazionale di rifiuti urbani nel 2016 dopo cinque anni di progressiva riduzione. L'anno scorso la produzione nazionale si è attestata a 30,1 mln di tonnellate, con un aumento rispetto al 2015 del 2%. Il dato è in linea con l’andamento degli indicatori socio-economici, sia nella spesa per consumi finali (+1,5%) sia del Pil (tra +1,7% e +0,9%). È quanto emerge dalla XIX edizione del Rapporto Rifiuti urbani dell’ISPRA (dati 2016), report che ogni anno fornisce il quadro dettagliato e aggiornato sulla produzione, raccolta differenziata, gestione dei rifiuti urbani a livello nazionale.
Per quanto riguarda la raccolta differenziata in Italia, Ispra sottolinea che questa è “raddoppiata in dieci anni”: dal 25,8% del 2006 si è passati al 52,5% nel 2016 (+5% rispetto al 2015), anche se il Paese rimane in ritardo rispetto all’obiettivo fissato per il 2012 (65%). Tra le tipologie più raccolte, l’umido è la frazione maggiore (41,2% della raccolta differenziata) ed è quella che cresce di più (+7,3%) rispetto all’anno precedente, assieme al vetro (+6%) e ai Raee, i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (+5,3%). Nel 2016 si rilevano 15 discariche in meno rispetto all’anno precedente. E per quanto riguarda le tariffe, uno studio dell’Ispra condotto su un campione di comuni che applicano il sistema di tariffazione puntuale, cosiddetto Pay-As-You-Throw, mostra che, in generale, “il costo totale medio pro capite a carico del cittadino è inferiore rispetto ai comuni a Tari normalizzata”.
Metodologie di calcolo della raccolta differenziata
Il Rapporto Rifiuti di quest’anno recepisce le modifiche apportate dal decreto ministeriale del 26 maggio 2016“Linee guida per il calcolo della percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani”, alla contabilizzazione dei dati su produzione e raccolta differenziata. Il decreto ha incluso nel calcolo della raccolta differenziata e della produzione alcune frazioni merceologiche prima non comprese, quali gli scarti della selezione della multimateriale, i rifiuti da spazzamento stradale e i rifiuti da costruzione e demolizione provenienti da piccoli interventi di rimozione (prima considerati rifiuti speciali). Il testo del Rapporto Rifiuti riporta comunque anche i dati calcolati con la precedente metodologia.regionale, provinciale e comunale sul sito http://www.catasto-rifiuti.isprambiente.it.