Rifiuti marini. A Ecomondo presentati i risultati del primo studio sulla riciclabilità delle plastiche presenti sulle spiagge italiane
L’IPPR-Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo, Legambiente ed ENEA presentano ad Ecomondo i risultati sulle indagini svolte e le prossime azioni per il riciclo del “beach litter”
10 November, 2017
I campionamenti sono stati svolti dai tecnici di Goletta Verde di Legambiente in due spiagge del litorale tirrenico: la spiaggia di Coccia di Morto in provincia di Roma e la spiaggia della Feniglia in provincia di Grosseto. Sul totale dei rifiuti presenti, la percentuale di plastica è in entrambi i casi superiore al 90% (leggermente più alta della media nazionale, che è dell’80%, secondo i dati delle indagini sulla beach litter eseguite da Legambiente nella altre spiagge italiane). I campioni raccolti rispecchiano le specificità delle due spiagge, che hanno caratteristiche differenti per tipologia, flusso di bagnanti, vicinanza ad insediamenti urbani/industriali, facilità di accesso. Nonostante ciò gli oggetti più presenti sono gli stessi rinvenuti nel resto delle spiagge italiane, come i cotton fioc e i “frammenti”, residui di materiali degradati dall’effetto della fotodegradazione e degli agenti atmosferici, non più identificabili univocamente. Il Polipropilene (PP) e il Polietilene (PE) sono i polimeri plastici maggiormente presenti in entrambe le spiagge ed insieme costituiscono rispettivamente il 79% (Coccia di morto) e il 66% del totale (Feniglia).
Alcuni grafici dalle indagini sul beach litter