Tutti pazzi per il Black Friday? Ma anche no. L’ambiente non fa sconti
Bombardati da campagne pubblicitarie aggressive e martellanti gli italiani si scoprono ipnotizzati dal Black Friday, ma prima di cedere agli acquisti compulsivi accecati da sconti impossibili vale la pena di pensiamo all’ambiente
23 November, 2017
In queste ultime settimane massicce campagne pubblicitarie hanno invaso la tv, le cassette della posta, i giornali e l’internet (dai social allo spam) e ci hanno fatto scoprire che venerdì 24 novembre c’è il Black Friday. Un pullulare di offerte, sconti e prodotti a prezzi stracciati che mettono il consumatore quasi in soggezione al punto da costringerlo a pensare “chi sono io per non approfittarne?”.
Una tradizione importata dagli Stati Uniti nata per acquistare in anticipo i regali di Natale a prezzi molto convenienti, e che quest’anno sembra aver definitivamente conquistato anche gli italiani, o così viene narrata dai media mainstream.
Certo le promozioni e la pubblicità sono l’anima del commercio e va da sé che, in quello che si prospetta come un venerdì d’oro per gli affari, l’impatto ambientale diventa l’ultimo dei problemi per acquirenti e venditori. Tra imballaggi e volantini pubblicitari (solo per citare due esempi molto banali) chi ci perde è l’ambiente, dove a farne le spese per primo è il tema della riduzione dei rifiuti.
Inoltre come sempre accade in queste occasioni, a rimetterci sono anche i negozi di vicinato, campioni di quell’economia verde e virtuosa ultimo baluardo agli esodi di automobili verso i centri commerciali, che non potendo battere la “macchina da guerra” della propaganda della grande distribuzione o dei colossi come Amazon, fanno spallucce nella speranza di incrementare le vendite al ridosso del Natale.
Ma per rispondere a questa giornata di shopping frenetico a caccia dell’ultimo sconto, sono nate negli anni iniziative che cercano a loro modo di contrastare questo consumismo sfrenato attraverso comportamenti alternativi molto più responsabili e sostenibili, non solo nei confronti dell’ambiente ma anche di tutti quei lavoratori vittime di questa frenesia. Dallo sciopero degli acquisti alla giornata del dono, ecco le principali iniziative nate per proteggere l’ambiente.
Green Friday
Il #GreenFriday nasce nel 2015 come una campagna ecologica a livello mondiale sostenuta dalla Comunità europea, Ecodes e Wwf in risposta al “consumismo sfrenato” del Black Friday con l’intenzione di non reprimere gli acquisti ma incentivare il consumo responsabile.
Buy Nothing Day
La Giornata mondiale del non acquisto coincide con quella del Black Friday e invita a non acquistare nessun tipo di prodotti, con il fine di denunciare l’attuale modello di produzione e consumo, promuovendo modelli alternativi.
L’idea è venuta nel 1992 al pubblicitario canadese Ted Dave che con il motto “se non compri nulla per Natale vivi le feste in allegria”.
Giving Tuesday
#GivingTuesday è la giornata mondiale dedicata al gesto del dono, sotto qualsiasi forma. È un invito a donare nel senso più ampio del termine, che si tratti di denaro, oggetti, tempo, oppure solo di un sorriso, ognuno di noi ha tanto da donare. #GivingTuesday unisce persone, organizzazioni non profit, aziende e città di tutto il mondo in un obiettivo comune, celebrare e diffondere la cultura del dono.
L’idea di #GivingTuesday è partita dalla “ONG 92Y Street” di New York, impegnata da più di 100 anni in attività sociali e, dalla Fondazione delle Nazioni Unite, che ha contribuito con la sua esperienza maturata nella strategia e nella diffusione di progetti di solidarietà. Nel 2012 è stato creato negli Stati Uniti il movimento chiamato #GivingTuesday (martedì del dare) come risposta alle giornate di shopping frenetico Black Friday e Cyber Monday, che promuovono gli acquisti prima di Natale. In pochi anni è diventato un movimento mondiale condiviso e diffuso su tutti i social media. Nel 2016 #GivingTuesday ha raggiunto più di 98 Paesi nel mondo.