La sindaca di Torino illustra l’idea di partenza e il percorso decisionale per la nuova Ztl centrale
Ztl centrale a pagamento con un orario più lungo rispetto all’attuale. La sindaca di Torino, Chiara Appendino, interviene sul suo blog per spiegare le intenzioni della Giunta comunale in tema di zona a traffico limitato
18 December, 2017
La sindaca di Torino, Chiara Appendino, interviene con un post sul suo blog per spiegare le intenzioni della Giunta comunale in tema di zona a traffico limitato, dopo gli articoli apparsi sui giornali. “L’assessorato ai trasporti, insieme a GTT, 5T e CSI, sta lavorando da tempo a un ampliamento dell’orario della ZTL centrale. Il nostro obiettivo - spiega la sindaca - è decongestionare il traffico della zona centrale della Città, migliorandone la vivibilità, senza creare disagio alle persone che utilizzano il centro per le loro attività”.
Chiara Appendino illustra poi il modello sul quale punta l’amministrazione che “nasce - scrive ancora la sindaca - da uno studio approfondito delle ZTL di altre città italiane e ha già avuto l’approvazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti”.
Secondo la sindaca, grafico alla mano, “attualmente in un giorno medio infrasettimanale transitano dalla ZTL centrale circa 75.000 macchine. Togliendo quelle che hanno un permesso e quelle che sostano sulle strisce blu o in parcheggi sotterranei, ne rimangono 31.500. Queste 31.500 auto usano le vie della ZTL centrale solo come passaggio (non considerando chi sosta sulle strisce blu senza pagare o parcheggia in doppia fila), non per fermarsi a fare acquisti o sbrigare commissioni, non per lavorare e non per tornare a casa in quanto residenti”.
Oltre ad essere più lunga a livello orario, la Ztl diventerebbe a pedaggio. “L’idea è di far pagare l’ingresso in ZTL (applicando riduzioni per i veicoli a basse emissioni) andando però ad includere nel pagamento un tot di ore sosta gratuita sulle strisce blu. In questo modo, chi già oggi entra e paga il parcheggio pagherà grosso modo la stessa cifra. Anzi, per come abbiamo ipotizzato la tariffazione, ci saranno benefici in termini di costo rispetto al costo attuale della sosta”.
Percorso partecipativo
Tuttavia ci vorrà ancora tempo prima di arrivare alla nuova Ztl. L’idea presentata dalla sindaca è una base di partenza di un percorso partecipativo con i cittadini, come spiega ancora Chiara Appendino: “Abbiamo scelto di condividere questa importante novità con i cittadini e le cittadine di Torino, com’è giusto che sia”. Con i cittadini, scrive Chiara Appendino, “ci confronteremo liberamente su 5 piani: commercio, residenti, logistica trasporto merci, servizi di mobilità, politica. Durante questi tavoli, svolti con una società di consulenza specializzata, si discuteranno le variabili in ballo per definire il nuovo modello. Ad esempio, quale debba essere il nuovo orario della ZTL, quante ore di sosta vadano incluse nel pagamento dell’ingresso, quale possa essere il costo e il metodo di pagamento. Ogni tavolo si svilupperà su 3 incontri. Nel primo l’Amministrazione presenterà il modello e le sue variabili, nel secondo i cittadini avranno la possibilità di proporre soluzioni e presentare richieste e nel terzo si arriverà alla sintesi e alla presentazione del progetto definitivo, frutto del confronto con tutti i 5 tavoli”.
Venerdì c’è stato il primo tavolo, in cui l’Assessora Lapietra e l’Assessore Sacco si sono confrontati con i commercianti (Confesercenti, tuttavia, non sembra averla presa bene visto il tono del comunicato diffuso il giorno successivo). “Il prossimo sarà con i residenti. Insieme a Lapietra, a questo incontro parteciperà l’Assessora all’istruzione Patti, per affrontare anche le esigenze delle scuole e dei nidi interni alla ZTL”.
Metodo di pagameto
“A proposito del metodo di pagamento, invece, possiamo già anticipare che allo studio c’è la progettazione del nuovo portale informatico di gestione della ZTL e dei pagamenti grazie ai fondi PON che la Città si è recentemente aggiudicata” si legge ancora sul blog della sindaca.
“Sappiamo bene che queste novità creeranno grande dibattito, e che non mancheranno dubbi e critiche. Siamo qui anche per ascoltarli ed eventualmente migliorare questo modello, rendendolo il più efficace possibile” conclude Chiara Appendino.