Sfrattati i libri dal Balon
da La Stampa del 21.12.2017
21 December, 2017
Maria Teresa Martinengo
Sfrattati, di fatto. Con la fine del mercatino di Natale al Cortile del Maglio e, in particolare della chiusura del presepe (di cui ora sono ospiti), sabato sera, i libri recuperati al termine del mercatino del sabato al vicolo Molassi non avranno più possibilità per prolungare la loro vita ed essere ancora utili a qualcuno. La difficile esistenza di Vivi Libron, l’iniziativa dell’associazione ambientalista Eco dalle Città, ieri ha ricevuto il «no» tassativo dagli inquilini del Cortile. E proprio nella giornata in cui si sperava in una mediazione positiva. All’incontro fissato all’assessorato alla Cultura della Città, gli assessori alla Cultura e al Commercio, Leon e Sacco, non sono arrivati.
In loro vece sono intervenuti due funzionari, ma senza presentare alcuna proposta da discutere. Erano presenti, invece, l’amministratore del condominio del Cortile del Maglio e due inquilini, e gli esponenti delle associazioni Vivi Balon ed Eco dalle Città. «Ci siamo dotati di due semplici librerie: la nostra proposta era di mettere i volumi ordinatamente sugli scaffali, lasciandoli a disposizione del pubblico nel Cortile», spiega Paolo Hutter di Eco dalle Città. Ma il Maglio (che nelle scorse settimane aveva mandato una lettera ad Eco, sottolineando che la presenza dei libri, infiammabili, contrasta con il proprio regolamento) ha detto che non è possibile: il regolamento non permette di addossare ai muri alcunché.
Risultato? L’associazione, con gli Ecomori (i volontari richiedenti asilo), continuerà a raccogliere i libri abbandonati dai venditori, li offrirà su un banco per un paio d’ore a fine mercato. «Dopo, però, saremo costretti - dice Hutter - a lasciarli in strada, anziché raccoglierli e tenerli in vita». Cosa che faceva appunto Vivi Libron fino al venerdì successivo (l’ultimo passaggio era di depositarli nei cassonetti della carta al Maglio, ora finiranno dalla strada all’indifferenziato). Ogni settimana, dopo la scrematura fatta dall’associazione, che provvedeva a cestinare subito i volumi inservibili, metà dei libri depositati al Maglio veniva adottata da nuovi lettori.