Ultimatum Ue sullo smog: dai paesi misure adeguate entro il 5 febbraio o sarà deferimento alla Corte Europea
Il commissario europeo all'Ambiente Karmenu Vella ha detto: "La sola cosa che tratterrà la Commissione da andare in Corte Ue è che quanto i Paesi mettono sul tavolo entro lunedì permetta di raggiungere i target senza ritardi".
30 January, 2018
Da Bruxelles arrivano parole dure ma nessun deferimento alla Corte Ue, almeno per ora, in seguito alla riunione tra Karmenu Vella e i nove paesi che sforano i limiti della qualità dell'aria. Dopo aver incontrato Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna, Repubblica ceca, Ungheria, Romania e Slovacchia, il commissario europeo all'Ambiente ha detto: "Non possiamo continuare a rinviare, non ci sono nuove scadenze" perché gli stati membri si mettano in regola con la qualità dell'aria. "Se i Paesi hanno nuove misure da metter sul tavolo devono farlo al più tardi entro lunedì", in quanto "non escludiamo di continuare il dialogo" ma, ha avvertito, "la sola cosa che tratterrà la Commissione da andare in Corte Ue è che quanto i Paesi mettono sul tavolo permetta di raggiungere i target senza ritardi".
"Ho invitato i ministri a Bruxelles perché la mia preoccupazione principale, la preoccupazione principale di questa Commissione, è di proteggere i cittadini - ha spiegato Vella - Quando dico cittadini, intendo le persone che stanno già soffrendo e tutti gli altri che sono a rischio. Bambini che hanno l'asma e i loro genitori. I genitori che hanno malattie polmonari ostruttive e i loro figli. E questa preoccupazione era condivisa dai ministri. Voglio ringraziarli per essere arrivati con così poco preavviso. E voglio ringraziarli per aver condiviso la mia prospettiva che proteggere i cittadini è la priorità".
"Le scadenze sono passate da tempo, e non possiamo permetterci altri ritardi - ha ribadito il commissario - senza misure nuove ed efficaci i limiti continueranno a essere superati. Bisogna affrontare il problema con tutta l'urgenza necessaria". Da qui il monito ad agire, altrimenti scatterà il deferimento alla Corte di giustizia europea. "Gli stati membri hanno responsabilità: la responsabilità di agire e quella di non agire, che ha ugualmente conseguenze legali", e questa mattina "agli stati membri sono state ricordate entrambe", ha concluso Vella.
Orgoglioso dello scampato deferimento alla Corte il ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti, che commenta: "Per adesso non abbiamo alcun deferimento, anche se nel nostro Paese molti lo speravano". E verrebbe da dire comprensibilmente, visto che proprio ieri Legambiente nel suo annuale rapporto Mal'aria aveva ancora una volta messo in luce, dati alla mano, la cronica emergenza smog dell'Italia, con ben 39 città della penisola che nel 2017 hanno superato pesantemente i limiti dei maggiori inquinanti atmosferici. Galletti sostiene però che in Europa, dove la Pianura Padana è forse il territorio con l'aria più insalubre, "il problema non riguarda noi ma 19 Paesi su 28 " e che "vale la pena valutare quello che ogni Paese sta facendo". Per questo "sta ora alla Commissione Ue valutare le azioni degli Stati per decidere tutti insieme cosa fare". In ogni caso, ha aggiunto, per l'Italia "io porto a vantaggio della mia tesi che la qualità dell'aria è migliorata".