Comune di Torino: entro cinque anni la raccolta porta a porta in tutta la città
“Una modifica al contratto di servizio tra Città di Torino e Amiat spa prevede l’avvio di un percorso di potenziamento della raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, attraverso l’estensione della raccolta porta a porta a tutta la città entro i prossimi cinque anni”. On line la nota di Palazzo Civico
09 April, 2018
Una modifica al contratto di servizio tra Città di Torino e Amiat spa, inserita nell’ambito di un accordo quadro con il Gruppo Iren approvato dalla Giunta nei giorni scorsi, prevede l’avvio di un percorso di potenziamento della raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, attraverso l’estensione della raccolta “porta a porta” a tutta la città entro i prossimi cinque anni. Obiettivo, una rd del 65% entro il 2021. È attualmente in corso l’estensione di questo metodo di raccolta nei quartieri di San Salvario, Santa Rita e Vanchiglietta-Regio Parco; al completamento di questi tre ambiti sarà avviato un piano per la progressiva applicazione del “pap” in tutti i restanti quartieri, prevedendo eventuali diversi metodi di raccolta che garantiscano eguali risultati là dove (come ad esempio nel caso del Centro storico) sussistano vincoli territoriali che ne ostacolano l’applicazione. Per raggiungere questo obiettivo, la Città di Torino riconoscerà ad Amiat un corrispettivo di 11 milioni di euro annui, in aggiunta a quanto previsto dal contratto di servizio e in modo progressivo negli anni di estensione, articolato in funzione degli abitanti via via serviti: esclusi i residenti nei tre quartieri attualmente in corso di attivazione, in totale si tratta di circa 400mila persone. Nel caso di futuri contributi a fondo perduto concessi a Città di Torino o ad Amiat, il loro ammontare sarà decurtato da tale cifra. Contestualmente, l’accordo prevede la riduzione a un massimo di 3 milioni di euro del contributo per la viabilità invernale e all’assunzione a proprio carico da parte di Amiat degli interventi a richiesta, fino a un limite massimo annuo di 300mila euro.