Inceneritore e rifiuti di Torino. Le precisazioni di Federico Mensio: 'I dati sono dati. Il resto sono opinioni'
Dopo le affermazioni del consigliere comunale Enzo Lavolta sui rifiuti di Torino conferiti all'inceneritore del Gerbido, e un successivo articolo di Eco dalle Città, interviene con un post su Facebook il presidente della Commissione consiliare Ambiente del Comune di Torino, Federico Mensio. On line il testo dell'intervento
16 April, 2018
In riferimento all'articolo “Da quando c’è Appendino i rifiuti bruciati sono cresciuti del 15%”? Fact-checking: dipende da diversi fattori, che tra l'altro cita un post del consigliere Lavolta, forse è caso di fare delle precisazioni e capire che i dati sono dati, non opinioni. Premessa: l'inceneritore del Gerbido è stato voluto, costruito e autorizzato dalle precedenti amministrazioni della Città e della Provincia di Torino e solo recentemente passato come "disponibilità" all'ente regionale. Una scelta ritenuta necessaria per risolvere il problema dei rifiuti, ma con ogni probabilità creandone altri. Scelta che continuo a considerare miope e per niente lungimirante, figlia di una mancanza di visione strutturale ma sopratutto di lungo periodo sul tema della gestione del ciclo rifiuti. L'inceneritore è nato come impianto in mano totalmente pubblica, poi con una serie di passaggi, il primo nel 2012 per sistemare il bilancio della città e poi nel 2015 finisce in mano alla spa IREN, lasciano solo un 20% in mano di fatto pubblica. Da notare che la delibera di cessione nel 2012 fu presentata dall'allora assessore Lavolta. L'impianto è stato autorizzato della ex Provincia di Torino, il cui presidente di allora era Saitta, con Autorizzazione Integrata Ambientale, per lo smaltimento di 421.000 t/anno, con un contratto di durata ventennale. Il D.L 133/2014 “Sblocca Italia”, fortemente voluto dal governo Renzi, ha poi permesso agli inceneritori di aumentare le quantità da smaltire sino al massimo carico termico che, per l'impianto di Torino, tradotto in tonnellate rappresenta circa 100.000 t in più all'anno. Ma quali e da dove arrivano i rifiuti che sono bruciati al Gerbido? Arrivano i rifiuti urbani indifferenziati sia del Comune di Torino sia di altri comuni della Città Metropolitana, nonché rifiuti speciali (speciali non pericolosi, che derivano da trattamento di rifiuti urbani), provenienti da altri enti non di bacino della città metropolitana o da privati. Inoltre, in casi di emergenza i rifiuti possono arrivare da altre regioni come dalla Liguria, ma in questo caso è solo la Regione Piemonte l’ente preposto alla decisione e che può superare l'autorità d'ambito. E chi decide quanto può bruciare? La programmazione delle quantità dei conferimenti è demandata all’Ente Regolatore ATO–R, attraverso i suoi organi decisionali, che sentiti i consorzi della città metropolitana e i gestori degli impianti, definisce le quantità da inviare al Gerbido. Ovviamente si tiene conto anche delle eventuali richieste emergenziali individuate dalla Regione. In particolare vorrei ricordare che nell'ultimo Piano d’Ambito di ATO-R, dalla Regione Liguria non vengono conferiti rifiuti in TRM, sin dagli ultimi mesi del 2016 e soprattutto che la città di Torino, che è sì rappresentata in ATO-R ma di certo non rappresenta la maggioranza al suo interno, in virtù dell'estensione della raccolta porta a porta, ha fatto inserire la seguente indicazione "Per il Bacino di Torino (bacino 18) tali stime sono da considerarsi indicative e cautelative in quanto è obiettivo già pianificato della Città di Torino perseguire la riduzione della produzione di rifiuti e l’aumento delle raccolte differenziate sul proprio territorio, in conformità alla vigente normativa nazionale e regionale. L’obiettivo pianificato dovrebbe attestare il quantitativo di rifiuto urbano indifferenziato a 220.000 tonnellate." In nessun caso quindi il comune di Torino è competente in modo autonomo sui conferimenti dei rifiuti da smaltire. Quindi i dati cosa ci dicono realmente? La ripartizione dei quantitativi per gli anni 2016-2017 è la seguente: 2016 Torino 228.000 Altri comuni 194.000 Rifiuti speciali 17.000 2017 Torino 241.500 (+13.500) Altri comuni 213.000 (+19.000) Rifiuti speciali 56.500 (+39.500) Vorrei ricordare che l’anno 2016 è stato caratterizzato da problematiche di continuità di esercizio per indebiti conferimenti di mercurio nei rifiuti. Viceversa la regolarità di funzionamento delle linee nel 2017 ha comportato una maggiore disponibilità delle stesse e di conseguenza una riduzione dei conferimenti in discarica. Per Torino poi i maggiori conferimenti sono comunque inferiori al quantitativo mensile medio conferito, evidenziando quindi una riduzione di 5.000 tonnellate rispetto a quelle previste dal piano d'ambito I dati di cui sopra sono per altro pubblici e pubblicati sul sito del comitato locale di controllo (http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/ambiente/rifiuti/termovalorizzatore-gerbido/cldc) In considerazione di ciò pertanto l’anno di riferimento da considerare è il 2017 e non il 2016. Tiriamo le somme. Quindi le conclusioni del consigliere Lavolta (degne più di un tweet da 140 caratteri) che, evidentemente, ha avuto buon gioco ad utilizzare dei dati a suo uso e consumo senza volerli spiegare nel dettaglio, possono essere considerate piuttosto bizzarre. Considerazioni per altro utilizzate politicamente, ma acriticamente e asetticamente, per attaccare l'amministrazione Appendino e il Movimento 5 Stelle, attacco volto a far intendere che l'amministrazione sia d'accordo con i maggiori conferimenti o, peggio, che sia stata sua scelta, per usare i fondi derivanti nel bilancio comunale (bilancio con un disavanzo strutturale certificato di 80 milioni), dimenticando che la prima scelta di risanamento del bilancio è stata fatta dall'amministrazione precedente nel 2012, cedendo la titolarità dell'inceneritore ad un privato. Per contro l'attuale amministrazione e la maggioranza in consiglio hanno ripreso il percorso di miglioramento e aumento della raccolta differenziata, percorso che è stato interrotto proprio nel 2011. I dati sono dati. Il resto sono opinioni.