Ri-Generation, l’economia circolare ‘Made in Italy’ di Astelav | VIDEO
Intervista a Stefano Ciafani sul progetto Ri-Generation: solidarietà, lavoro e salvaguardia dell'ambiente attraverso la rigenerazione degli elettrodomestici
24 May, 2018
In molti parlano di economia circolare e sono tutti concordi nel decretare che nel prossimo futuro, nemmeno troppo lontano, ci sarà sempre meno spazio per imprese che basano il proprio business su di un concetto di economia lineare. Ma passare dalle parole ai fatti non è semplice e se si considera che il tessuto economico italiano è incentrato sul piccole e medie imprese che per tante ragioni faticano a innovarsi, il passaggio all’economia circolare non è scontato.
In
occasione dell’apertura di ‘Circonomia,
il Festival
dell'Economia Circolare e delle Energie dei Territori’,
il Presidente di Legambiente Stefano
Ciafani
ha visitato una delle aziende che in Italia impersona
nei fatti l’economia circolare made in Italy. Parliamo di
Astelav che già negli anni
Sessanta è passata dalla
produzione
di
lavatrici a concentrarsi nella distribuzione di ricambi per
elettrodomestici. Una scelta vincente incentrata sulla riparazione
che
mira
ad
allungare la vita degli elettrodomestici invece di inseguire la
logica del consumo
puro, una specie di proto economia circolare.
Il
salto di qualità è
arrivato
con il progetto Ri-Generation
che si basa sui valori della solidarietà, del lavoro e della
salvaguardia dell'ambiente. Nato all'inizio del 2017 dalla
collaborazione fra l'imprenditore Giorgio
Bertolino
(Astelav) e il Sermig di Ernesto
Olivero,
il primo passo è stato quello di creare un laboratorio per la
rigenerazione dei grandi elettrodomentsici con il duplice scopo di
creare opportunità di lavoro per persone in difficoltà e
contribuire a costruire una mentalità di contrasto allo spreco e
all’inquinamento. Successivamente arriva l’apertura
del primo Rigeneration Shop italiano a Torino in via Mameli 14,
nel cuore multiculturale del capoluogo piemontese.
Attualmente sono stati riparati e rigenerati più di 1200 elettrodomestici, di cui più della metà di questi erano Raee. Il progetto ha permesso di assumere 8 persone, di cui 6 tecnici e 2 venditori. Oltre alla vendita online, il progetto ha visto anche la nascita di un secondo negozio/laboratorio a Torino in via Saluzzo 39, in collaborazione con l’Associazione Cnos-Fap, la Pastorale Giovanile Salesiana e la Parrocchia Santi Pietro e Paolo di Torino con l’avvio e la sperimentazione di un nuovo format educativo-formativo rivolto a minori e adolescenti in situazioni di svantaggio e con maggiori difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro.