NaturaSì 'disobbedisce' al Ministero: sì ai sacchetti riutilizzabili nell'ortofrutta
La legge non lo permette ma la catena ha deciso di portare lo stesso i sacchetti riutilizzabili nel reparto ortofrutta dei propri punti vendita, con il supporto di Legambiente. "Non penso proprio che ci contesteranno questa scelta ma se lo faranno ci daranno l'occasione di affrontare l'argomento"
04 June, 2018
(adnkronos)
Orgogliosamente fuori legge, o almeno disobbedienti. La legge non lo permettere ma loro hanno deciso di portare lo stesso i sacchetti riutilizzabili nel reparto ortofrutta dei propri punti vendita. "Non è un problema, è una cosa sensata e intelligente. Non penso proprio che ci contesteranno questa scelta ma se lo faranno ci daranno l'occasione di affrontare l'argomento", dice all'Adnkronos Fabio Brescacin, presidente EcornaturaSì, azienda di distribuzione di prodotti biologici e biodinamici e prima in Italia a offrire un'alternativa al sacchetto usa e getta.
Iniziativa lanciata oggi a Roma insieme a Legambiente, alla vigilia della Giornata mondiale dell'Ambiente, con la distribuzione di 100mila sacchetti riutilizzabili per l'ortofrutta. Perché NaturaSì disobbedisce? Scattato il 1 gennaio di quest'anno il bando ai sacchetti di plastica ultraleggeri usa e getta, non prevede, per i consumatori, l'alternativa riutilizzabile come accade invece con gli shopper usati per la spesa. Il rimpallo tra i ministeri dell'Ambiente e della Salute, che avrebbero dovuto affrontare la questione, si è chiuso con la circolare che prevede la possibilità di usare dei sacchetti portati da casa dal consumatore, sì, purché monouso. Insomma, nessuna alternativa riutilizzabile.
Ma Legambiente e EcorNaturaSì hanno deciso di proseguire sulla strada che punta a ridurre l’utilizzo di plastica monouso e aumentare la consapevolezza e la responsabilità dei consumatori a partire dai negozi NaturaSì e Cuorebio, ma che potrebbe diventare un esempio per tutta la grande distribuzione italiana.
In vista della nuova direttiva europea contro l’inquinamento da plastica, EcorNaturaSì, insieme con l’associazione ambientalista, ha voluto lanciare l’iniziativa che guarda oltre le polemiche legate ai sacchetti biocompostabili per l’ortofrutta a pagamento, culminate paradossalmente con un crollo delle vendite dello sfuso e un’impennata degli acquisti di ortofrutta fresca confezionata.
L’Italia, infatti, è il settimo Paese produttore di rifiuti plastici in Europa, secondo gli ultimi dati l’Eurostat, e negli ultimi 16 anni la produzione pro capite è aumentata leggermente passando da 34,19 kg a 35,05 all'anno. Secondo l’ultimo rapporto Beach Litter di Legambiente, solo sulle spiagge italiane il 31% dei rifiuti censiti è stato creato per essere gettato immediatamente o poco dopo il suo utilizzo.
Parliamo di imballaggi di alimenti, carte dei dolciumi, bastoncini per la pulizia delle orecchie, assorbenti igienici, barattoli, mozziconi di sigaretta. I rifiuti plastici usa e getta sono stati rinvenuti nel 95% delle spiagge monitorate, a dimostrazione della gravità del problema.
I sacchetti riutilizzabili sono un passo nella direzione della riduzione dei rifiuti inutili: sono infatti di poliestere, lavabili, traspiranti e riutilizzabili. Oggi a Roma, nel punto vendita di Piazza Farnese, sono stati distribuiti i primi sacchetti riutilizzabili per frutta e verdura, prodotti dalla cooperativa sociale di Verona Quid, che li realizza nel proprio laboratorio di sartoria.
Domani, 5 giugno, in occasione della Giornata mondiale dell'Ambiente, saranno distribuiti gratuitamente nei negozi NaturaSì a fronte di una spesa di 50 euro. Naturalmente, chi sceglierà i sacchetti riutilizzabili non sarà costretto a pagare i pochi centesimi previsti dalla legge a carico dei consumatori per i sacchetti di plastica compostabili.
“Grazie all’uso delle sportine riutilizzabili, i sacchetti per la spesa usa e getta in Italia si sono ridotti del 55% negli ultimi cinque anni - sottolinea Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – Lo stesso lo dobbiamo fare per i sacchetti per l’ortofrutta nei supermercati grazie alla diffusione delle retine riutilizzabili. L’importante iniziativa con EcorNaturaSì, prima in assoluto sul territorio nazionale, va proprio in questa direzione, nonostante l’incomprensibile latitanza del ministero della Salute al quale da sei mesi chiediamo di prendere una posizione ufficiale, sollecitando tutta la grande distribuzione a garantire ai cittadini un’alternativa riutilizzabile alle buste compostabili monouso".
"Grazie alle retine riutilizzabili per l’ortofrutta, e dopo le norme che hanno bandito le buste usa e getta di plastica tradizionale, i cotton fioc non compostabili e le microplastiche nei prodotti cosmetici, oggi l’Italia - conclude Ciafani - fa un nuovo passo in avanti per praticare concretamente la strategia europea per la lotta all'inquinamento da plastica”.
A realizzare i sacchetti riutilizzabili i dipendenti della Cooperativa Sociale Quid Onlus: donne e uomini con un passato difficile, chi di violenza e chi di detenzione o emarginazione, che in questo spazio hanno trovato la solidarietà e l’appoggio di esperti capaci di guidarli verso un reinserimento nel mondo del lavoro e la possibilità di crearsi un futuro migliore, con le proprie mani. I sacchetti riutilizzabili che saranno venduti nei negozi NaturaSì e Cuorebio pesano 8 grammi, come quelli monouso e sono composti in poliestere con materiale interamente italiano.