In Friuli Venezia Giulia un migliaio di cassonetti per la raccolta del verde: rami ed erba diventano un fertilizzante di qualità
Nell’impianto di Net Spa a San Giorgio di Nogaro in provincia di Udine confluiscono ogni anno 10 mila tonnellate di ramaglie e sfalci: "Per assicurare elevati tassi di recupero e un prodotto ultimo pregiato è importante conferire in modo corretto questa frazione"
06 June, 2018
Un esercito di cassonetti per la raccolta della frazione verde perché da rami, rametti, erba tagliata e sfalci è possibile ottenere un fertilizzante di qualità. Tra cassonetti stradali e container delle ecopiazzole, sono oltre 1.200 i punti di raccolta che Net Spa mette a disposizione dei cittadini per incentivare il conferimento differenziato del verde. Obiettivo: «Far diventare i rifiuti una risorsa», premette Massimo Fuccaro, direttore generale di Net Spa. «Le circa 10 mila tonnellate di frazione verde che arriva al nostro impianto di San Giorgio di Nogaro vengono trasformate in ammendante, un fertilizzante di elevata qualità che viene dato agli agricoltori».
La principale attività di raccolta della più grande azienda di igiene urbana del Friuli Venezia Giulia si concentra nella città di Udine. Qui ogni anno nei circa 600 cassonetti stradali vengono conferite dai cittadini quasi 5.800 tonnellate di verde. Nel complesso, in tutto il territorio servito che riguarda 86 Comuni delle province di Udine e Trieste e una popolazione di oltre 350 mila abitanti, Net Spa si trova a gestire oltre 19 mila tonnellate di verde all’anno; un’operatività che risente della stagionalità: le quantità conferite nei mesi freddi triplicano se non addirittura quadruplicano nel periodo estivo. «Il servizio di svuotamento dei cassonetti stradali viene adeguato alle esigenze – prosegue il direttore generale -: da una volta a settimana o su necessità, fino a 2-3 volte ogni sette giorni in particolare nel periodo più caldo quando, effettivamente, gli interventi di manutenzione dei giardini sono più frequenti. È utile ricordare che nei cassonetti dedicati alla raccolta del verde devono essere conferiti solamente le fronde degli alberi che sono state tagliate, i rametti, l’erba tagliata dei prati, le foglie, la potatura delle siepi e le erbacce strappate. Ogni altro materiale, dalla plastica alla carta, deve essere conferito altrove. Questo per agevolare il processo di trattamento replica watches e assicurare un prodotto finale - il nostro fertilizzante - ad elevata qualità».
L’impianto di San Giorgio di Nogaro è un’importante risorsa per Net. Nonostante il corposo intervento di refitting per la gestione della frazione indifferenziata, che è stato effettuato l’anno scorso per sopperire ai lavori in corso sull’impianto di Udine, San Giorgio ha sempre lavorato a pieno regime assicurando il ciclo completo di trattamento del verde. «L’impianto può trattare fino a 10 mila tonnellate all’anno, operando secondo i vari step. Tenendo conto di quella che tecnicamente viene chiamata “perdita di processo”, quindi perdita di acqua ed essicazione, oltre il 60% di quanto raccolto viene recuperato: trasformato in ammendante oppure, nel caso del legno, inviato ad impianti appositi», precisa Fuccaro. Il trattamento del rifiuto verde richiede un procedimento piuttosto lungo: i rifiuti raccolti che arrivano a San Giorgio di Nogaro vengono pesati, scaricati su un’apposita area di circa 5.000 mq, quindi triturati e miscelati. Di qui inizia una prima fase di maturazione naturale che dura almeno 90 giorni, di cui almeno tre ad una temperatura superiore a 55°. Quindi si procede con la vagliatura che permette di separare il prodotto finito dalle parti più grossolane. Il primo viene lasciato per altri 90 giorni per diventare ammendante. E, dopo le analisi chimiche, viene ceduto. Le seconde invece vengono mandate negli impianti idonei a trattare il legno.
Conclude Fuccaro: «Conferire correttamente il verde dei nostri giardini è quindi utile a tutti: fa bene all’ambiente e fa bene anche al nostro territorio».