Unione Europea, raggiunto l’accordo sulle rinnovabili: 32% al 2030
Entro il 2030 le energie rinnovabili dovranno coprire il 32% dei consumi energetici a livello Ue. E' uno dei risultati dell'accordo raggiunto nella notte tra Parlamento, Consiglio e Commissione europei sulla nuova direttiva rinnovabili, che aggiorna il quadro normativo Ue al 2030
15 June, 2018
Entro il 2030 le energie rinnovabili dovranno coprire il 32% dei consumi energetici a livello Ue. E' uno dei risultati dell'accordo raggiunto nella notte tra Parlamento, Consiglio e Commissione europei sulla nuova direttiva rinnovabili, che aggiorna il quadro normativo Ue al 2030.
L'accordo, i cui dettagli non sono ancora noti, prevedrebbe anche un alleggerimento dei costi per i cittadini e i gruppi di cittadini che vogliono produrre energia da rinnovabili per l'autoconsumo e lo stop all'utilizzo di olio di palma nei biocarburanti dal 2030.
Nei trasporti l'accordo fissa il target di rinnovabili al 14%, e al 3,5% quello per i biofuel avanzati (cioè da residui) e introduce criteri di sostenibilità per l'impiego delle biomasse forestali. L'obiettivo generale del 32% prevede anche una clausola di revisione al rialzo nel 2023. Nel 2014 i leader europei si erano accordati sul 27%. Per la prima volta, inoltre, si riconosce esplicitamente un ruolo a cittadini e comunità nell'adozione delle rinnovabili, con una chiara definizione a livello Ue di 'comunità di energia rinnovabile' e di 'autoconsumo'. Nella direttiva ci sono anche novità per i sistemi di incentivi nazionali, come il divieto di modifiche retroattive ai regimi di sostegno che incidono negativamente sui diritti conferiti e sulla sostenibilità economica di progetti già approvati.
La soddisfazione e le preoccupazioni di Anev
"Tali numeri rappresentano un cambiamento rispetto al passato e segnano un cambio di rotta significativo nelle politiche comunitarie - scrive l'associazione nazionale delle aziende dell'eolico - A questi obiettivi per i grandi impianti si affianca un ulteriore significativo risultato, grazie all’esclusione dell’applicazione degli oneri di rete per gli impianti fino a 25 kW in autoconsumo (battaglia che FREE e ANEV conducono da anni) e che dovrebbe consentire un ulteriore utile sviluppo degli impianti di piccola taglia nell’ottica di un sempre maggiore sviluppo della generazione distribuita, necessaria al raggiungimento degli obiettivi europei".
"Preoccupa viceversa il mancato accordo su un parallelo adeguamento anche dell’incremento dell’efficienza energetica che, agendo sui consumi finali, agevola il conseguimento dei nuovi, più impegnativi target per le rinnovabili. È necessario adesso che il Governo Italiano, con la stessa incisività, dia un impulso concreto a quanto stabilito dall’Europa, adottando quei provvedimenti che consentano di incrementare lo sviluppo delle Rinnovabili in linea con gli impegni assunti. Sono infatti necessari e urgenti gli atti concreti, la cui mancanza ad oggi non ha consentito di realizzare i necessari investimenti".
La direttiva sulle rinnovabili dovrà essere approvato dal Parlamento Europeo e dal Consiglio UE. Successivamente sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea ed entrerà in vigore 18 giorni dopo. Gli Stati membri avranno 18 mesi di tempo per recepire la direttiva nella legislazione nazionale.