Toscana, rifiuti: al via la commissione d'inchiesta regionale
A presiederla sarà Giacomo Giannarelli (M5s). La commissione, della durata di nove mesi, farà il punto sul sistema impiantistico della Toscana, a partire dall’analisi delle discariche sotto sequestro, e si propone anche come “strumento di supporto alle iniziative legislative della Regione”
21 June, 2018
La commissione si propone inoltre di essere uno “strumento di supporto alle iniziative legislative della Regione”, in primis il nuovo piano sui rifiuti che la Giunta toscana sta modificando con l’indicazione di nuovi obiettivi. Tra i temi anche quello dell’economia circolare.
“Crediamo di fare un ottimo lavoro per i cittadini toscani se ci muoveremo a 360 gradi”, ha osservato Giannarelli a margine dei lavori. Da qui l’appunto sull’intenzione di analizzare anche i rifiuti dei distretti produttivi “dal pulper di cartiera del distretto lucchese fino al tessile di Prato”, non tralasciando il problema delle infiltrazioni della criminalità organizzata. “Faremo molte audizioni e chiameremo i sindaci per un doveroso confronto”, ha detto ancora, e sulla gestione del dopo no al termovalorizzatore di Firenze, Giannarelli ha opposto un chiaro “sì ai buoni impianti innovativi che a freddo gestiscono i rifiuti”. “Vogliamo – ha concluso – trattare tutto il tema del ciclo dei rifiuti” da quelli solidi urbani a quelli speciali. Fanno parte della commissione anche i consiglieri Tommaso Fattori (Sì Toscana a sinistra), Paolo Marcheschi (Fdi), Maurizio Marchetti (Fi), Monica Pecori (Gruppo misto-Tpt), e Serena Spinelli (Mdp).