Ecoforum, i consorzi chiedono maggiore attenzione da parte della politica nazionale
Nel primo giorno di Ecoforum Rifiuti a Roma i consorzi nazionali degli imballaggi, quelli dei raee e i compostatori ribadiscono l'importanza del proprio lavoro, mettendo in luce limiti strutturali per i quali chiedono alla politica maggiore attenzione così da salvaguardare la filiera del riciclo
27 June, 2018
di Tiziana Giacalone
Si sono aperti ieri, martedì 26 giugno, i lavori del V Ecoforum di Roma, il convegno di Legambiente e Kyoto Club sulla gestione dei rifiuti, dedicato quest'anno all'economia circolare.
Tanti i temi affrontati nei confronti tra le imprese, i Consorzi nazionali di riciclo imballaggi e i rappresentanti delle istituzioni. Proprio a proposito del sistema consortile, di cui è stata ribadita l'importanza, soprattutto in vista del rinnovo dell’accordo Anci-Conai, è stata sottolineata l'esigenza di poter contare su misure legislative che diano maggiore certezza normativa alle imprese, altrimenti "puntare sull'economia circolare - e proseguire il lavoro svolto dai Consorzi, non solo quelli appartenenti al Conai - sarà sempre più difficile".
Giorgio Zampetti di Legambiente ha detto che "il sistema consortile italiano, che negli anni ha permesso di applicare le direttive sui rifiuti e sugli imballaggi, è da rivedere in vista del recepimento del pacchetto di direttive europee sull’economia circolare, ma non può essere di certo smantellato e neppure indebolito". Posizione condivisa anche dai consorzi stessi, che chiedono una maggiore attenzione da parte della politica nazionale: maggiori controlli per chi non rispetta le regole e gestisce i rifiuti che sfuggono al sistema di raccolta differenziata e allo stesso tempo rivendicano un sistema di adempimenti meno rigido e avanzano proposte e sollecitazioni rivolte al legislatore.
"Negli anni 90' - ricorda Carlo Montalbetti, direttore di Comieco - Milano era invasa dai sacchi neri replica horloges e a quel punto si decise di passare alla raccolta porta a porta, così è iniziato un processo che ha portato i risultati che vediamo oggi. Come consorzio della carta stiamo investendo parecchio nel meridione, che è molto vario. Abbiamo dato una mano a Napoli che ha fatto un balzo del 25% nella raccolta differenziata. Ci sono le possibilità grazie alla cooperazione, proprio come accadde a Milano venticinque anni fa. Qual è la grande sfida che abbiamo davanti oggi? La Sicilia e Roma. Due grandi sfide che dobbiamo riuscire a vincere. Il sistema consortile si sta impegnando moltissimo e se troviamo istituzioni e soprattutto cittadini che si danno da fare i risultati non mancheranno."
Capitolo Raee. Il Cobat , consorzio per la raccolta, il trattamento e il riciclo di pile e accumulatori esausti, raee, moduli fotovoltaici e pneumatici fuori uso, dice: “Bisogna fare i controlli tra chi fa pagare il contributo e poi non fa la raccolta differenziata; la mancanza di un indirizzo politico nuoce al lavoro dei Consorzi e ora dobbiamo recepire le direttive sull’economia circolare.”
E che dire dei frigoriferi e delle lavatrici che sfuggono alla sistema di raccolta differenziata? Chi non ricorda il caso della "frigo valley" di Roma, la distesa di frigoriferi abbandonati fuori città dopo essere stati "cannibalizzati"? Arienti, presidente del Consorzio Ecodom (per il recupero e il riciclaggio degli elettrodomestici) riporta dei dati interessanti a questo proposito: "Mancano all'appello cinque frigoriferi su dieci, mentre il tasso di ritorno delle lavatrici è solo del 30%, ovvero sette lavatrici su dieci scompaiono. Dove vanno a finire tutti questi elettrodomestici?" Se provengono da un nucleo domestico - lo ricordiamo – rientrano nei RAEE che con il decreto n. 65 dell'8 marzo 2010 (il cosiddetto decreto uno contro uno) vengono ritirati gratuitamente dal rivenditore al momento della consegna al cliente del nuovo elettrodomestico acquistato. Arienti propone di “togliere potere ai flussi sotteranei che portano i via i raee, riconoscendo alle materie prime e ai processi di recupero l'attenzione che meritano. Stiamo aspettando da quattro anni un decreto sul trattamento dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche”.
Campanello all'allarme invece per i rifiuti organici, la cui percentuale di raccolta imitatie audemars piguet è in aumento ed è destinata a crescere ancora. Massimo Centemero, presidente del CIC (Consorzio Italiano Compostatori) spiega che "siamo ormai in emergenza, mancano gli impianti e riceviamo continuamente telefonate perché ci chiedono dove portare l’organico. L’umido vale il 20-25% della raccolta differenziata e ora che anche le regioni del sud si stanno dando da fare questa percentuale è destinata ad aumentare ma non ci sono abbastanza impianti. Inoltre bisognerebbe istituire una sorta di EPR (Responsabilità estesa del produttore) anche per l’organico come esiste già in altri comparti".