'Dopo un anno la Lombardia ancora non ha un nuovo Piano per l’aria'
Per ClientEarth e Cittadini per l’aria, “è inaccettabile. In gioco c’è la salute dei lombardi, ma la giunta Fontana accumula ritardi e sottovaluta il problema inquinamento”. On line la nota stampa
09 July, 2018
In Lombardia l’aria è una delle più inquinate d’Europa. Eppure la Regione non rispetta le scadenze che la Giunta ha fissato per aggiornare il Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell’Aria (PRIA). A oltre un anno di distanza dall’inizio del procedimento, ancora si attende il nuovo documento. Per ClientEarth e Cittadini per l’aria, “è una situazione inaccettabile poiché, pur essendoci in gioco la salute dei lombardi, la giunta Fontana accumula ritardi e sottovaluta il problema smog”. Per questo, Cittadini per l’Aria ha nuovamente scritto alla Regione per chiedere ragguagli sui tempi dell’aggiornamento.
Il PRIA è stato approvato nel 2013 e si è rivelato insufficiente a contrastare il grave inquinamento atmosferico presente da anni in Lombardia. Per questo, a seguito dell’azione legale avviata da Cittadini per l’Aria con il supporto di ClientEarth ad inizio 2017, il 3 aprile dello scorso anno, la Giunta regionale ha dato il via alla procedura di aggiornamento.
A quindici mesi di distanza, però, la qualità dell’aria in Lombardia è ancora pessima. E il nuovo PRIA avanza con una lentezza inammissibile. La procedura sarebbe dovuta durare un anno nel suo complesso, mentre stiamo ancora aspettando la decisione in merito alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS): ad oggi, il ritardo è di oltre 5 mesi, con ancora due fasi dell’aggiornamento da effettuare.
“La Giunta regionale ha deciso di aggiornare il PRIA solo in seguito all’azione legale da noi sostenuta e ora lo fa a rilento, con gravi ritardi e senza mostrare alcuna reale volontà di cambiamento. Così facendo non fa che danneggiare la salute dei cittadini lombardi che continuano a respirare livelli di inquinamento pericolosamente oltre i limiti di legge”, commenta Ugo Taddei, avvocato di ClientEarth e responsabile del progetto Clean Air.
Nei documenti fino ad ora resi pubblici (Documento preliminare di aggiornamento del PRIA e il Rapporto preliminare per la verifica di assoggettabilità al processo di VAS) si parla di “modifiche minori” al piano precedente e si esclude di dover procedere alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del nuovo PRIA, strumento fondamentale per capire il reale impatto del piano e consentire la partecipazione dei cittadini alla decisione, come previsto dalla legge.
“Le anticipazioni contenute nei documenti della Regione indicano un livello di ambizione assolutamente insufficiente”, aggiunge la presidente di Cittadini per l’Aria Anna Gerometta, ricordando che uno studio della Washington University, pubblicato pochi giorni fa ha confermato che vivere esposti ad alti livelli di inquinamento incrementa il rischio di contrarre il diabete. Non solo. “All’interno del Programma Regionale di Sviluppo approvato in maggio – prosegue Gerometta – la giunta Fontana ha dedicato alla questione smog 8 misere righe. Sono il simbolo di un approccio sbagliato. Servono un cambio di rotta e impegni precisi nei confronti dei lombardi”.
A tal proposito, Cittadini per l’Aria e ClientEarth si dicono stupefatte dalle reazioni della Giunta regionale e dell’Assessore all’ambiente Cattaneo di fronte agli sforzi fatti dalle amministrazioni locali per combattere lo smog. “Non capiamo perché la Regione si contrapponga alle decisioni del Comune di Milano sulla Zona a bassa emissione (Low Emission Zone – LEZ) e sui conseguenti divieti di accesso ai veicoli diesel”, dichiarano Gerometta e Taddei. “È incomprensibile. Sono scelte che andrebbero sostenute, se davvero si volesse migliorare la qualità dell’aria che respirano i cittadini lombardi”.
L’inquinamento in Lombardia
I dati sull’inquinamento in Lombardia rimangono allarmanti, come confermato dai risultati appena presentati del progetto di Cittadini per l’aria NO2, No grazie: a Milano, è possibile stimare 594 morti premature ogni anno connesse all’inquinamento fuorilegge da biossido di azoto; in percentuale, 5 morti premature ogni 100 in città.
Non solo: la metà delle scuole censite dal progetto si trova in luoghi in cui le concentrazioni di NO2 superano il limite di legge (dati Cittadini per l’aria). E non va meglio sul fronte delle polveri sottili: il solo particolato è collegato a quasi 7.200 morti premature all’anno in provincia di Milano, quasi 900 in provincia di Pavia, 357 in quella di Cremona, poco meno di 1.400 in quella di Monza e Brianza, 700 in provincia di Brescia e 540 nella provincia di Bergamo (dati VIIAS su elaborazione di Cittadini per l’Aria).