Proibire le stoviglie in plastica monouso? Stomeo: 'Bisogna puntare sull'utilizzo di prodotti riutilizzabili'
Dopo le Tremiti, anche Lampedusa e Linosa. Ivan Stomeo, delegato Anci Energia e Rifiuti, commenta la scelta di proibire le stoviglie in plastica monouso sulle isole minori. Una scelta già "copiata" in un paio di Comuni sulla terraferma
13 July, 2018
Dopo le Tremiti, anche Lampedusa e Linosa. Le isole minori italiane scelgono di proibire l'uso di stoviglie in plastica monouso. Un modello preso ad esempio anche da un paio di Comuni della terraferma, come abbiamo evidenziato in nostro recente articolo. Sull'argomento abbiamo chiesto un commento a Ivan Stomeo, delegato Anci Energia e Rifiuti:
Diminuire l'uso delle plastiche nelle isole minori è sicuramente un obiettivo da darsi. Tutto ciò è in linea con gli orientamenti europei stabiliti nell'ambito della strategia europea sulla plastica. Anche a livello nazionale, all'interno della bozza in discussione sui nuovi CAM (criteri ambientali minimi) per la ristorazione collettiva, è previsto l'abbandono delle plastiche usa e getta a favore di opzioni riutilizzabili.
L'obiettivo di azzerare l'utilizzo di plastiche monouso nelle isole minori italiani è tanto più ragionevole alla luce delle particolarità che questi territori presentano: carenza di impianti di smaltimento, elevati costi per il trasporto dei rifiuti in terra ferma, elevato rischio che le plastiche monouso finiscano in mare (per la vicinanza del mare e la presenza di vento...).
In passato però piatti e bicchieri monouso non potevano essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica, da qualche anno invece sì. Questo non basta?
I piatti e bicchieri in plastica usa e getta sono ammessi nel circuito della raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggi in plastica ma vengono nella migliore delle ipotesi avviati ad incenerimento (e non a riciclo) a valle degli impianti di selezione, andando ad incrementare la frazione del cd. Plasmix (plastiche miste scartate dal processo di selezione) che non riusciamo più a gestire perché abbiamo saturato gli impianti di incenerimento con rifiuti potenzialmente evitabili o avviabili a riciclo (in primis la frazione organica presente nel rifiuto indifferenziato).
L'aumento del plasmix dovuto all'incremento delle raccolte differenziate della plastica in Italia, unitamente alla chiusura dei porti cinesi alle importazioni di plastiche di bassa qualità ha messo in crisi la filiera della plastica in tutta Europa e negli Stati Uniti. E' ora di puntare decisi sulla prevenzione (riduzione del quantitativo di rifiuti prodotti) come da almeno un decennio ci chiede l'Europa con la gerarchia dei rifiuti scolpita (ma inattuata per quanto riguarda la prevenzione) all'interno della direttiva europea sui rifiuti (Dir. 98/2008/CE).
Lei quindi opterebbe per stoviglie riutilizzabili. Piatti e bicchieri biodegradabili compostabili non possono essere una valida alternativa?
Relativamente alla sostituzione di piatti bicchieri e posate in plastica monouso con il biodegradabile e compostabile va detto che la capacità di biodegradazione delle bioplastiche in ambiente marino è molto scarsa (sono biodegradabili e compostabili nei processi industriali di compostaggio che raggiungono temperature di circa 60 gradi ma non in condizioni "normali" o in mare). Quindi il problema del marine littering non si risolve con un altro usa e getta. Bisogna puntare sull'utilizzo di prodotti riutilizzabili abbandonando la cultura dell'usa e getta.