Milano e hinterland: 'Nella città del futuro indispensabile una gestione sostenibile delle acque meteoriche'
Gruppo CAP, il gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, mette a disposizione kwow how e risorse per supportare i Comuni dell’hinterland milanese nello sviluppo di piani territoriali sulla base del nuovo Regolamento sull’invarianza idraulica
30 July, 2018
“I cambiamenti climatici impongono nuove sfide su fronti solo apparentemente opposti: la necessità di tutelare la risorsa idrica dai fenomeni siccitosi, e l’urgenza di trovare soluzioni agli eventi metereologici estremi, ha sottolineato durante l’incontro Michele Falcone, direttore generale di Gruppo CAP. Sono temi che è possibile gestire e affrontare solo attraverso una governance del territorio su scala più ampia del singolo comune o città. In questa prospettiva è centrale il superamento della settorializzazione e della frammentazione delle competenze e l’avvio di un processo di integrazione tra pianificazione urbanistica comunale e previsioni del piano d’ambito a scala di agglomerato”.
Gruppo CAP, il gestore del servizio idrico integrato dell’area metropolitana di Milano, mette a disposizione delle amministrazioni comunali e degli uffici tecnici le proprie competenze e le risorse necessarie nella redazione di documentazione e studi che andranno inseriti nei Piano di Governo del Territorio, partendo dalla costruzione di una pianificazione territoriale che tenga nella giusta considerazione la gestione delle acque meteoriche in un’ottica soprattutto di prevenzione di fenomeni come alluvioni o bombe d’acqua.
La base di partenza è il Regolamento Regionale 7/2017 sull’invarianza idraulica, che stabilisce un principio fondamentale per la pianificazione urbanistica e territoriale: se una porzione di territorio, prima di realizzare un intervento di trasformazione, produce una certa quantità di acqua in occasione di precipitazioni meteoriche, dopo la trasformazione urbanistica dovrà mantenere costante la quantità di acqua prodotta.
Questo significa che se si impermeabilizzano o disboscano porzioni di territorio, riducendo quindi le naturali capacità del terreno di ritenere e smaltire le acque piovane, è necessario realizzare opere di immagazzinamento delle acque di pioggia, per poi restituirle alla natura successivamente alla piena dell’evento meteorico, in modo da evitare i danni da alluvione. Come? Attraverso le diverse forme di drenaggio urbano sostenibile. Le aree metropolitane diventano così laboratori di sostenibilità dove, a partire dalla consapevolezza dell’interdipendenza sui temi idrici delle aree urbane e di quelle agricole, è necessario costruire sinergie volte alla migliore gestione quantitativa e qualitativa della risorsa.