Smog, in Cina causa 1,1 milioni di morti premature all'anno
E' quanto emerge da uno studio dell'università cinese di Hong Kong, riportato dal quotidiano South China Morning Post. I ricercatori hanno preso in esame le polveri sottili e l'inquinamento da ozono, il cosiddetto "smog estivo" che si manifesta ogni anno anche in diverse città italiane
03 October, 2018
I ricercatori hanno preso in esame le conseguenze sociali delle polveri sottili e dell'inquinamento da ozono - il cosiddetto "smog estivo" che si manifesta ogni anno anche in diverse città italiane -, guardando agli impatti sia sulla salute, sia sull'agricoltura.
Nello studio, pubblicato sulla rivista Environmental Research Letters, si legge che i due inquinanti sono responsabili in media di 1,1 milioni di decessi prematuri ogni anno (un migliaio ad Hong Kong), insieme alla perdita annua di circa 20 milioni di tonnellate di riso, grano, mais e soia a causa dell'esposizione all'ozono. Nel complesso, i costi economici derivanti dalle perdite agricole e dai danni alla salute pubblica - tra cui spese ospedaliere e ambulatoriali, assenze dal lavoro - ammontano a 267 miliardi di yuan, circa lo 0,66% del Pil cinese.
Sia per il Pm 2.5 che per l'ozono la causa principale delle emissioni fuori controllo è l'industria, mentre in alcune grandi città la seconda è chiaramente il traffico stradale. Per il solo Pm 2.5 invece la seconda fonte inquinante è rappresentata dal settore residenziale e commerciale, a causa delle ingenti quantità di carbone ancora utilizzate per il riscaldamento in diverse parti del paese. Per l'ozono la seconda fonte è invece il settore della generazione energetica.
Il professor Steve Yim Hung-lam, primo firmatario dello studio pubblicato, ha affermato che la gravità dell'inquinamento atmosferico, l'eterogeneità delle fonti inquinanti e le diverse conseguenze prodotte, riflettono la necessità di ottimizzare le politiche nazionali sulle emissioni, così da affrontare più problemi insieme con i massimi benefici e non soltanto uno. "L'obiettivo di questo documento è sottolineare l'importanza di assicurare benefici collaterali nelle politiche di controllo delle emissioni. Non dovremmo considerare solo la salute, solo la qualità dell'aria o solo la produzione agricola. Dovremmo esaminarli tutti in modo completo e scegliere politiche ottimali in grado di raggiungere i massimi risultati per tutti”.