Imballaggi in plastica, i produttori si impegnano per ridurre l’inquinamento
Un impegno globale per ridurre i rifiuti plastici è stato firmato da oltre 290 organizzazioni che in parte rappresentano il 20% dei produttori di imballaggi in plastica a livello globale
30 October, 2018
Produttori, grandi marchi, investitori, università, governi e ong sono alcune delle categorie a cui appartengono i firmatari dell’impegno globale per ridurre i rifiuti plastici presentato lunedì 29 ottobre a Bali, alla conferenza “Our Ocean”, da Ellen MacArthur dell'omonima fondazione che promuove nel mondo l’economia circolare. Quest’anno il tema dell'incontro è stato “Our Legacy”, ovvero “la nostra eredità”, per riflettere su cosa possiamo fare oggi per preservare la salute degli oceani e lasciarli in eredità ai nostri figli e nipoti.
Tra i 290 firmatari oltre ai grandi marchi che utilizzano gli imballaggi in plastica, come Coca Cola, H&M Group e L’Oreal, per citarne alcuni, c’è anche l’Italiana Novamont tra i produttori di materie prime, oltre alle Istituzioni e ai sostenitori come Università e associazioni. Tutti si sono impegnati a creare un’economia circolare della plastica attraverso un “new normal” per gli imballaggi con obiettivi da raggiungere entro il 2025, che saranno rivisti ogni 18 mesi e che negli anni diventeranno sempre più ambiziosi.
“Sappiamo ormai che è necessario, vitale, ripulire gli oceani dalla plastica - ha dichiarato nel suo intervento Ellen MacArthur - ma questo non risolverà il problema che invece va affrontato alla fonte”. L'impegno globale, raggiunto anche grazie alla collaborazione del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), prevede tre azioni concrete attraverso cui la plastica non diventerà mai né rifiuto né sarà fonte di inquinamento:
• Eliminare tutti gli oggetti in plastica problematici o inutili;
• Innovare per garantire che le materie plastiche siano riutilizzabili, riciclabili e compostabili
• Circulate
I sottoscrittori dell’impegno mondiale divisi in tre grandi categorie pubblicheranno i dati annuali sui loro progressi rispetto ai singoli obiettivi per favorire la spinta e garantire la trasparenza.
Le aziende dovranno per esempio adottare provvedimenti per passare da modelli monouso a quelli in cui è possibile riutilizzare gli imballaggi in plastica che dovranno essere al 100% riciclabili o compostabili. Provvedimenti che le Istituzioni (sul piano nazionale e locale) dovranno supportare con politiche ambiziose e obiettivi misurabili da mettere in atto prima del 2025. I sostenitori, come le associazioni, le ONG e le Università, dovranno incoraggiare alle adesioni all’impegno verso l’economia circolare della plastica.