Carta. Raccolta differenziata e cooperazione sociale: tante potenzialità ancora da esprimere
Su 250 realtà abilitate in Italia alla raccolta differenziata della carta solo 35 sono operative. Montalbetti, direttore generale Comieco: "Abbiamo potenzialità che non sono espresse e che potrebbero essere un arricchimento sia dal punto di vista della qualità della raccolta che dell’inserimento sociale"
12 November, 2018
Nell’ambito di Ecomondo 2018 si è svolto il convegno “Le nuove vie della seta: da raccolta differenziata a integrazione sociale” organizzato da Comieco (Consorzio Nazionale per il Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica) nel quale sono state messe in evidenza le potenzialità ancora inespresse di questa sinergia. “I dati che sono stati presentati sulle cooperative sociali, a cui sono collegati molti operatori, ci dicono che ce ne sono molte che hanno le competenze per fare una buona raccolta differenziata, in particolare di carta e cartone. Oggi siamo a oltre 250 realtà ma di fatto, a svolgerla, sono circa 35” ha sottolineato ad Eco dalle Città Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco. “Abbiamo quindi delle potenzialità che non sono espresse. E sono potenzialità che potrebbero invece essere un arricchimento sia dal punto di vista della qualità della raccolta che dell’inserimento sociale, aspetto che rimane rilevante nelle politiche delle amministrazioni comunali”.
“Per quanto concerne carta e cartone - ha spiegato Montalbetti - i numeri che riguardano il potenziale di sviluppo della raccolta, ci dicono che ancora un milione di tonnellate oggi finiscono, purtroppo, in discarica. Buona parte di queste al Sud”. Il Meridione si è già messo in moto, l’augurio è “che si possa rapidamente recuperare il tempo perduto. Per recuperarlo - ha sottolineato il dg Comieco - le cooperative sociali possono avere un loro ruolo”. Un compito, tra l’altro previsto anche dal codice degli appalti, ed “è il motivo per cui - ha continuato Montalbetti - attraverso un’alleanza che veda come protagonisti i Comuni, il sistema dei consorzi e le stesse imprese di gestione dei servizi, riteniamo che sia possibile ritagliare uno spazio sempre maggiore (mantenendo una logica di efficienza del servizio) a cui viene aggiunto il vantaggio di un risvolto sociale, in particolare di chi ha più difficoltà, per motivi diversi, a trovare una occupazione”.
Focus sui dati
A presentare i dati della ricerca i membri della Rete 14 Luglio, guidati dalla Cooperativa Arcobaleno di Torino che nel capoluogo piemontese si occupa di raccolta della carta con il progetto Cartesio, nato negli anni Novanta con la collaborazione di Comieco: primo esperimento di gestione della raccolta differenziata di carta e cartone che ha coinvolto una cooperativa sociale.
Rete 14 Luglio nasce nel 2016 con la volontà di riaffermare i valori costitutivi e fondanti della cooperazione sociale, collante di una società e di un modo di essere impresa che si vuole civile ed inclusiva. La Rete riunisce attualmente 22 imprese sociali, di cui 18 cooperative e 4 consorzi, che operano in sette diverse regioni (Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana e Campania) nel settore ambientale e generano un fatturato di circa 70 milioni di euro impiegando oltre 2650 persone.
Stando ai dati forniti dalle Camere di Commercio e dall’Albo Smaltitori, oltre a quelli provenienti dai questionari inviati alle 270 realtà coinvolte nello studio, le 35 cooperative che attualmente svolgono servizio di raccolta differenziata impiegano oltre 660 lavoratori, consentono di raccogliere 170mila tonnellate tra carta e cartone, servono quasi 4 milioni di abitanti (circa 6000 abitanti a lavoratore) e generano un fatturato di 26,4 milioni di euro. Esistono in Italia, distribuite su tutto il territorio nazionale, 215 cooperative sociali dotate delle autorizzazioni e dei requisiti che le rendono idonee al servizio della raccolta differenziata della carta ma che, di fatto, non sono sfruttate per svariati motivi. Lo studio evidenzia che se queste 215 cooperative diventassero operative, si potrebbe garantire un servizio di raccolta a favore di 24,2 milioni di abitanti, cioè quasi la metà della popolazione italiana, e dare lavoro a più di 4.000 addetti.
“La condivisione di questo studio – spiega Tito Ammirati, capofila della Rete 14 Luglio e Presidente della Cooperativa Arcobaleno di Torino – ci permette di sensibilizzare le pubbliche amministrazioni e i decisori politici sul fatto che è giunto il momento di cambiare i criteri di scelta per l’affidamento delle gare d’appalto, privilegiare l’offerta economica più vantaggiosa a scapito del massimo ribasso. Oggi più che mai, per rispondere alle esigenze della società vanno premiate quelle realtà che, pur “generando profitto”, hanno una ricaduta sociale in termini di integrazione, sviluppo e opportunità per la comunità. La cooperazione deve tenere alta l’asticella della legalità e della giustizia, consapevoli che esse rappresentano la via esclusiva per costruire il modello di sviluppo che noi cooperatori abbiamo sempre inseguito”.








