Rifiuti di Roma, Raggi: né inceneritore né discarica, lavoriamo sul modello Treviso
La sindaca di Roma respinge qualsiasi ipotesi di inceneritore o nuova discarica e dice: “Stiamo lavorando sul modello Treviso. Puntiamo a recupero, differenziazione, riuso. Vogliamo portare la raccolta differenziata porta a porta a 3 milioni di abitanti entro il 2021”
26 November, 2018
“L’inceneritore a Roma non lo voglio”. Lo ha ribadito la sindaca di Roma,Virginia Raggi, intervenuta a Non è l’Arena su La7. “Stiamo lavorando sul modello Treviso – ha detto – puntiamo a recupero, differenziazione, riuso. Vogliamo portare la raccolta differenziata porta a porta a 3 milioni di abitanti entro il 2021”.
Stesso discorso per quanto riguarda la proposta di discarica a Pian dell'Olmo. Qualche giorno fa la Regione Lazio ha ricevuto una proposta dalla società Torre di Procoio srl, che vorrebbe portare gli scarti del trattamento dei rifiuti degli impianti della Capitale nella cava di tufo dismessa lungo la Tiberina, nel XV municipio, molto vicino al comune di Riano. Un sito su cui erano state fatte delle valutazioni prima da Manlio Cerroni e poi da Goffredo Sottile nel 2012, durante l'ultima grave emergenza rifiuti, che però valutò comunque il luogo inadeguato per realizzare una discarica. Adesso la nuova proposta da parte di Torre di Procoio srl, che ha chiesto ufficialmente agli uffici della Regione di avviare le procedure per la Valutazione di impatto ambientale. Secondo i piani della società, lì dovrebbero finire "esclusivamente i residui provenienti da impianti di trattamento e valorizzazione dei rifiuti, esistenti e in via di realizzazione, nell'Area Metropolitana che è ormai costretta allo smaltimento dei rifiuti presso altre regioni", ovvero circa 700 mila metri cubi di immondizia da smaltire.
Virginia Raggi ha annunciato subito parere contrario: "E' un'ipotesi assolutamente grave e una risposta insufficiente alla quale ci opporremo in tutti i modi" ha affermato a margine di un evento. "Se questo è il disegno del Pd si capisce perché dal 2012 non ha riapprovato un piano dei rifiuti, perché evidentemente il suo scopo è avere un'altra discarica". Questa la replica della Regione Lazio, che ridimensiona la vicenda: "Stupisce che la sindaca non conosca la procedura amministrativa. Nella massima trasparenza la Regione ha pubblicato la richiesta del privato, inoltrandola a tutti gli enti coinvolti, per informarli e consentirgli la formulazione di osservazioni e pareri motivati. Una volta terminata questa fase si procederà con la Conferenza dei servizi, a cui parteciperanno tutti i soggetti interessati, per arrivare alla conclusione dell'iter amministrativo tenendo presenti eventuali vincoli e incompatibilità. Si tratta, pertanto, di una consueta procedura amministrativa che gli uffici regionali sono obbligati a prendere in carico, avviando tutte le fasi previste dalla legge".