I vertici Sprar negano valore formativo alla partecipazione a Terra Madre Salone del Gusto
Bocciata la possibilità di dare un compenso agli ospiti dello Sprar di Torino che hanno partecipato come Sentinelle dei Rifiuti
04 December, 2018
Ai 12 beneficiari dello Sprar torinese Casa del Mondo che hanno partecipato come "Sentinelle dei Rifiuti ed Ecomori" a Terra Madre di settembre 2018 è stata negata la possibilità di ricevere un compenso. Mentre i Cas aderenti alla iniziativa hanno corrisposto un gettone di 50 euro ai profughi che hanno partecipato a Terra Madre, lo Sprar di Torino ha ricevuto disposizioni di non riconoscere il compenso: "Non è previsto di retribuire la partecipazione ad eventi, nè si riconosce un particolare valore formativo all'iniziativa".
Ecco la lettera di risposta che Eco dalle Città ha inviato allo Sprar:
Buongiorno sono il presidente di Eco dalle Città, associazione che ha promosso l’attività delle sentinelle dei rifiuti ed Ecomori al Salone del Gusto/Terra Madre. Realizzo con ritardo che non è stato autorizzato allo Sprar Casa del Mondo di dare un rimborso o gettone di presenza agli undici beneficiari che hanno partecipato al Salone del Gusto Terra Madre.
Chiedo di riconsiderare questa decisione, che è diversa da quella che hanno preso i Cas che hanno partecipato alla stessa iniziativa. I beneficiari Sprar lo sanno - che gli altri partecipanti son stati pagati - e risulta veramente difficile spiegare il motivo della differenza. Forse non ci eravamo spiegati bene nella richiesta, ma ci stupirebbe assai se fosse proprio il servizio Sprar a non riconoscere il valore formativo di una iniziativa come questa che è stata riconosciuta come validissima da tutti gli osservatori. Inoltre è chiaro che è andata al di là di quella che può essere definita partecipazione ad eventi dato che li ha visti impegnati per oltre sei ore al giorno per 5 giorni. È indubbio che una esperienza come quella dei rifugiati e richiedenti asilo a Terra Madre Salone del Gusto sia stato un momento formativo.
Certo non hanno appreso e messo in pratica elementi basici di elettrotecnica o meccanica ma l’educazione ambientale non la si può apprendere da un manuale e quello che hanno appreso è stato messo in pratica con efficacia visto il risultato della raccolta differenziata complessiva dell’evento: 81,4%. Un aspetto da non sottovalutare, e che per certi versi e paradossalmente può essere inteso come discriminatorio, emerge dal fatto che se per gli studenti del Liceo Scientifico Alessandro Volta la partecipazione all’intero progetto è stata riconosciuta come un vero e proprio momento formativo (sia dai loro docenti che dall’istituto stesso inserendolo all’interno di un progetto di Alternanza scuola lavoro) difficilmente l’attività svolta dai richiedenti asilo e rifugiati possa non esser considerato tale, visto che hanno fatto un percorso formativo comune fianco a fianco nelle stesse aule e che infine hanno svolto le stesse mansioni durante Terra Madre.
Durante i corsi di formazione, che come già detto si sono svolti all’interno del Liceo Scientifico Alessandro Volta, è emerso che i ragazzi e le ragazze erano quasi del tutto a digiuno dei più basilari concetti di educazione ambientale e nel concreto sapevano nulla di gestione rifiuti e raccolta differenziata. Quindi per loro è stato fatto uno sforzo in più per cercare di recuperare il gap con i loro colleghi studenti, impartendo nozioni che partivano dal concetto stesso di rifiuti fino ad arrivare alle definizioni di bioplastiche compostabili. Durante i giorni dell’evento di Terra Madre la principale mansione che i richiedenti asilo e rifugiati hanno svolto è stata quella di sensibilizzare visitatori, delegati ed espositori sul corretto conferimento dei rifiuti, spiegando il perché della differenziazione e correggendo – attraverso gli strumenti dell’informazione consapevole – gli eventuali errori di conferimento. In pratica le nozioni e i concetti che hanno appreso durante la formazione sono state restituite ai visitatori (e non solo) permettendo di raggiungere lo straordinario risultato dell’81,4% di raccolta differenziata. Un dato quest’ultimo che enfatizza tutto il buon lavoro svolto dai ragazzi in fase di formazione.
Per tutti questi motivi vi chiediamo di autorizzare la struttura in oggetto a corrispondere a chi ha partecipato al lavoro i 50 euro come hanno ricevuto tutti gli altri dai Cas.