L’Europa contro i rifiuti: i progetti per l’economia circolare
Tra i progetti per la sostenibilità finanziati dall'UE spiccano Sulachange, che ha creato un materiale di imballaggio ecologico, e Trash-2-Cash, che intende ridurre l’impatto dell’industria tessile
04 December, 2018
Come può l’Europa sostenere la green economy e un futuro sostenibile? “Diventando lo spazio di ricerca più grande ed attrattivo al mondo”, è la risposta del presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, nel discorso pronunciato in occasione della conferenza di alto livello "EU research and innovation in our daily life" organizzata con la Commissione europea sulla ricerca e l'innovazione europea che si è svolta il 27 novembre a Bruxelles. Un’occasione per ribadire il valore della ricerca: “Negli ultimi 30 anni l’UE ha investito oltre 200 miliardi di euro e adesso il Parlamento chiede con forza di aumentare le risorse fino a 120 miliardi di euro”.
Lato sostenibilità, la ricerca può proporre soluzioni ai problemi ambientali, come quello dei rifiuti e in particolare dell’inquinamento da plastica: e “ad Orizzonte 2050 negli oceani ci sarà più plastica che pesci”, ricorda l’europarlamentare Gesine Meissner (ALDE): dei 78 milioni di tonnellate di plastica prodotta per l'imballaggio ogni anno, si stima che oltre il 30% finisca nell’ambiente, soprattutto nell’oceano, con effetti devastanti per la fauna marina.
Tra i progetti europei finanziati da Horizon 2020, il Programma Quadro dell’Unione Europea per la ricerca e l’innovazione relativo al periodo 2014-2020, spicca allora Sulachange, il progetto di due biochimici finlandesi che hanno trovato un’alternativa green alla plastica, cioè un materiale di imballaggio ecologico chiamato Sulapac. Il Sulapac è costituito da cippato e colle naturali, può essere prodotto in serie negli impianti oggi utilizzati per la produzione di imballaggi in plastica ma ha un basso impatto ambientale e può essere riciclato come compost industriale: insomma, ha tutti i vantaggi della plastica ma senza il problema dei rifiuti. L’obiettivo del progetto è raggiungere un fatturato annuo di 90 milioni di euro entro il 2021.
A creare nuovi materiali dai rifiuti ci pensa invece il progetto Trash-2-Cash che sta studiando il modo per ridurre l’impatto dell’industria tessile che non soltanto genera enormi quantità di rifiuti ma è anche tra i è uno dei maggiori consumatori di risorse idriche ed energetiche. La ricerca finanziata dall'UE ha riunito un team di 10 paesi europei sta studiando modi per ridurre il suo impatto ecologico utilizzando rifiuti e progettazione tessile per sviluppare nuovi materiali per il futuro. Trash-2-Cash ha riunito un team di 10 paesi europei costituito da designer, scienziati e produttori per creare nuovi tessuti di alta qualità direttamente dai rifiuti pre-consumo e post-consumo ed offrire alle aziende di vari settori (moda, interni, automotive e altri beni di lusso) nuove opzioni di eco-fibra.
Inoltre, i nuovi materiali prodotti da Trash-2-Cash non sono solo prodotti da rifiuti, ma sono anche creati per essere utilizzati in modo appropriato e completo prima di rientrare nel processo di riciclaggio, creando così un circuito chiuso. “Trash-2-Cash ha aperto la strada a un approccio completamente nuovo allo sviluppo di materiali riciclabili che dimostra chiaramente i vantaggi dei designer creativi che lavorano a stretto contatto con la scienza e l'industria per creare cambiamenti e innovazioni sostenibili”, ha sottolineato Emma Östmark, coordinatrice del progetto.