Tmb Salario, Virginia Raggi: 'Al lavoro per collocare velocemente 800 tonnellate di rifiuti'
"Quanto accaduto anticiperà i piani di riconversione sull'area" dice la sindaca. Nell'immediato rimane il problema urgente dei rifiuti indifferenziati che devono trovare una collocazione alternativa al tmb distrutto
12 December, 2018
Roma ogni giorno produce circa cinquemila tonnellate di immondizia. Secondo gli ultimi dati Ama, il 42 per cento viene raccolto in modo differenziato, mentre il restante 58 per cento è tutto indifferenziato, che va trattato prima di essere portato in discarica o incenerito. Nella Capitale ci sono quattro impianti di trattamento meccanico biologico che se ne occupano: due sono privati e si trovano a Malagrotta; sono di proprietà della Colari – Consorzio Lazio rifiuti – l’azienda di Manlio Cerroni l’ex proprietario della celeberrima discarica. Gli altri due sono pubblici e sono dell’Ama: uno è a Rocca Cencia, l’altro è appunto il Tmb Salario bruciato. Secondo quanto ricostruisce Internazionale, i due tmb di Malagrotta trattano insieme circa 1.200 tonnellate al giorno dell’indifferenziata romana; la loro capacità è di 1.500 tonnellate e le 300 in più sono riservate ai comuni di Ciampino e Fiumicino, agli aeroporti e alla Città del Vaticano. Il tmb Salario riceveva circa un terzo dei rifiuti indifferenziati di Roma: quasi mille tonnellate al giorno, 800 secondo la sindaca, ancora meno secondo altre fonti. Sta di fatto che questi rifiuti adesso devono trovare quanto prima un'altra collocazione.
L'assessore regionale ai Rifiuti Massimiliano Valeriani dice a Repubblica: "Chiederemo per l'ennesima volta agli altri comuni del Lazio di fare un altro sacrificio per Roma". Secondo l'Ispra i sette impianti di trattamento meccanico biologico della regione hanno ancora 500 tonnellate giornaliere di disponibilità residua. Per il quotidiano romano "è su questa capacità che si fa affidamento, oltre che sul rinnovo dell'accordo stipulato con la Regione Abruzzo, che il Campidoglio fino a prima del rogo del Salario pensava di non rinnovare". Intanto si registra già il no di Frosinone ad aiuti più lunghi di una settimana. "Abbiamo già dato", è la motivazione.