Roma, appello sui rifiuti: le Regioni rispondono a Virginia Raggi
La maggior parte delle Regioni non è disponibile a porgere la mano a Roma e quelle che prendono l'ipotesi in considerazione non vogliono che la questione, tutta politica, passi sotto silenzio
14 December, 2018
(adnkronos)
Accogliere i rifiuti dalla Capitale? No grazie. La maggior parte delle Regioni non è disponibile a porgere la mano a Roma e quelle che prendono l'ipotesi in considerazione non vogliono che la questione, tutta politica, passi sotto silenzio. Gli occhi, per scongiurare l'emergenza mondezza nelle strade capitoline proprio alle porte del Natale, sono puntati in primis sull'Abruzzo che ha già un accordo, in scadenza il 31 dicembre, per il trasferimento di 70mila tonnellate l'anno. E a cui, su sollecitazione di Ama, la Regione Lazio ha inoltrato ieri una richiesta formale per la proroga dell'intesa per lo stesso quantitativo di tonnellate annue totali, con la possibilità di conferire un quantitativo maggiore nel primo semestre.
"Certamente viene fatta una valutazione tecnica, ma non intendo prendere nessuna decisione finché non mi arriva una richiesta formale anche politica del sindaco Raggi e del Comune di Roma", annuncia all'Adnkronos il presidente vicario della giunta regionale dell'Abruzzo, Giovanni Lolli. La richiesta, inoltrata dal Lazio per conto di Ama, secondo Lolli "non è sufficiente: non è una questione aziendale. Ho bisogno che il sindaco o l'assessore me lo chieda con una lettera formale - prosegue - Noi siamo pronti, ancora una volta, a farci carico della situazione a certe condizioni ovviamente parlando di trattamento e non di smaltimento. Ma questo discorso si potrà fare solo a seguito di una richiesta formale, una lettera del Comune o della Raggi". Prima di questo passaggio "non ci sono le condizioni".
Anche la Lombardia non sbatte del tutto la porta, ma il presidente Attilio Fontana si toglie qualche sassolino dalla scarpa. "E' curioso questo appello dopo che ci hanno detto per mesi che siamo degli inquinatori perché usiamo dei termovalorizzatori. E' curioso, valuteremo", afferma il governatore lombardo che vuole un chiarimento. "Se i termovalorizzatori inquinano - sottolinea - la risposta sarebbe sicuramente: 'no, non posso mica contribuire a inquinare ulteriormente l'aria della mia Regione'; se invece si riconosce che i termovalorizzatori non inquinano in maniera preoccupante allora il discorso si potrà rifare".
L'Emilia Romagna non dimentica le polemiche dello scorso anno. "A noi non ci è arrivata nessuna richiesta: certo, sarebbe ben curioso - commenta il presidente dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini - L'hanno scorso mi arrivò una richiesta da parte della Regione Lazio per richiesta di Ama. Noi demmo il consenso e poi mi arrivarono gli insulti del Movimento 5 stelle dicendo che volevo strumentalizzare politicamente" la questione. "Pensate un po', avrei strumentalizzato politicamente io una richiesta che arrivava direttamente dalla Capitale. Dopodiché decisero di portarli in Abruzzo, credo spendendo anche di più", ricorda Bonaccini. "Voglio vederli chiederci una mano dopo che ci hanno irriso e deriso lo scorso anno solo perché avevamo dato disponibilità - conclude il governatore dell'Emilia Romagna - Quindi mi auguro che nessuno ci venga a chiedere nulla".
Intanto alza paletti la Toscana. "Privilegiamo il conferimento dei rifiuti toscani: in questa fase non credo che la Toscana possa essere disponibile ad accogliere rifiuti da altre regioni anche perché il principio lo abbiamo messo anche negli atti", afferma l'assessore all'Ambiente e ai Rifiuti, Federica Fratoni.
"Avremmo la possibilità di aiutare Roma ma andrebbe messo sul tavolo di una trattativa", sottolinea il presidente della Regione Molise, Donato Toma, facendo notare che "questo è un problema al quale sono molto sensibili le popolazioni - osserva sulla questione di accogliere rifiuti da altre regioni - in linea principale la nostra popolazione è contraria ad accettare i rifiuti di altre regioni se non dopo aver accettato e lavorato i rifiuti della nostra Regione".
Intanto, stando a quanto emerge dalla relazione annuale 2018 dell'Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma, presentata questa mattina in Campidoglio, la Tari della capitale risulta in calo rispetto al 2015 ma è ancora tra le più alte d'Italia, seconda solo a Napoli. Roma spende il 32% in più ad abitante per i rifiuti rispetto a Milano.