Bloody Money: l'inchiesta di Fanpage sulla corruzione nella gestione rifiuti diventa un libro
Presentato a Milano “Bloody Money” il libro edito da Paper First che racconta l’inchiesta giornalistica di Fanpage sulla corruzione nella gestione dei rifiuti
27 February, 2019
Tiziana Giacalone
A Milano, al teatro Elfo Puccini, è stato presentato “Bloody Money”, il libro edito da Paper First, la casa editrice della società editoriale Il Fatto, che racconta l’inchiesta giornalistica di Fanpage sulla corruzione nella gestione dei rifiuti. Era presente Roberto Saviano che ha scritto la prefazione, oltre all’autore del libro e al reporter che ha partecipato all’inchiesta con l’infiltrato Nunzio Perrella definito come “il re dei rifiuti” passato dall’altra parte della barricata.
“Se la terra dei fuochi è al Sud, il Nord è la terra delle braci. Il Nord è più inquinato del Sud e Ferrara è la più inquinata”. Sono queste dichiarazioni di Nunzio Perrella, ex boss della camorra, ad attirare l’attenzione del reporter Sasha Biazzo che ha sviluppato per Fanpage l’inchiesta giornalistica sul traffico di rifiuti tra il Nord e il Sud dell’Italia, a cui ha partecipato in prima persona con “il re dei rifiuti”. “Perrella è un pentito, il suo nome è noto, è stato condannato e ha scontato la sua pena”, precisa Saviano e aggiunge “Fa sapere di essere tornato e quando si propone sulla piazza per smaltire “monnezza” arrivano subito le telefonate degli interessati che non mostrano nessuna prudenza”.
Perrella ha collaborato con la giustizia e dopo aver scontato 21 anni agli arresti domiciliari, passa dall’altra parte della barricata; partecipa come “agente provocatore”, infiltrato nell’inchiesta giornalistica di Fanpage - costata circa 100 mila euro - che va avanti per 6 mesi, tra il 2017 e il 2018. Un periodo lunghissimo soprattutto se rapportato ai 6 giorni stimati inizialmente dal reporter.
“L’inchiesta – come ha detto l’altra sera Francesco Piccinini, direttore di Fanpage – nasce alle porte di Milano alla ricerca di un capannone dove portare i rifiuti che erano stati presi in carico da una ditta che li trasportava con bolle di accompagnamento fasulle.” Ma qualcosa però va storto. L’azienda precedentemente contattata tramite Perrella non è più disponibile a ricevere i rifiuti e così il camion con il carico comincia a vagare per il Nord Italia alla ricerca di un posto dove scaricare, probabilmente un campo. A quel punto i giornalisti preoccupati decidono di denunciare tutto alle forze dell’ordine. L’inchiesta giornalistica non si blocca, va avanti, lo scoop è rimandato e, intanto, il direttore del giornale, il reporter e l’ex boss, sono indagati per induzione alla corruzione.
“Hanno raccontato il mondo con onestà e si sono fermati solo quando c’era a rischio la vita di altre persone. È così che si fa il giornalismo d’inchiesta”. È il commento di Peter Gomez, direttore de Il FattoQuotidiano.it, sull’inchiesta raccontata in 7 puntate da Fanpage e pubblicata nel libro “Bloody Money” insieme ai retroscena che hanno caratterizzato questa vicenda.
Con questa inchiesta ancora una volta emerge “lo stretto legame tra il capitale del Nord e la manovalanza del Sud, il vero esempio dell’unità d’Italia” chiosa con sarcasmo l’autore del libro, il giornalista Massimiliano Virgilio.
Il connubio tra il Nord e il Sud nella gestione illecita dei rifiuti è ormai tristemente noto e può essere rappresentato simbolicamente - com’è stato ricordato durante la presentazione - "dalla balena che dopo essersi spiaggiata sulle coste liguri è stata smaltita illegalmente nella discarica di Pianura". Ma è soprattutto con l’emergenza rifiuti a Napoli che l’Italia scopre di essere unita. Saviano ricorda le cause della ventennale emergenza rifiuti a Napoli: “Perché è successo a Napoli e per esempio non a Madrid? In Campania le discariche erano satolle poiché la camorra le riempiva con i rifiuti che arrivavano dal Nord”.