Sicilia, rifiuti: nella regione fanalino di coda per la differenziata l'exploit di Agrigento
Intervista di Eco dalle Città al sindaco della città dei templi Calogero Firetto
28 March, 2019
di Tiziana Giacalone
Per quanto riguarda i dati sui rifiuti urbani, la Sicilia è il fanalino di coda tra le regioni italiane, con una percentuale di raccolta differenziata del 21,72% quando la media nazionale si attesta sul 55,52% (dati ISPRA 2017). In un contesto reso ancora più complicato dal numero insufficiente di impianti di trattamento, spicca però il caso del comune di Agrigento che nel mese di febbraio ha raggiunto il 71,29% di raccolta differenziata. Un dato che consentirà la riduzione della tari del 16% alle utenze commerciali. Abbiamo intervistato il sindaco della città dei templi, Calogero Firetto, che proprio sulla tari ci ha subito detto: “Se non avessimo dovuto sostenere i costi aggiuntivi per il trasporto dei rifiuti fuori provincia, saremmo stati nelle condizioni di praticare una riduzione ancora maggiore”.
Sindaco, lei è stato eletto nel 2015. In 4 anni com’è cambiata la gestione dei rifiuti nel comune di Agrigento?
“Nel 2015 abbiamo trovato una percentuale di raccolta differenziata prossima allo zero. Le unità operative erano circa 200, un esercito tra addetti allo spazzamento e raccolta, oltre agli amministrativi che però erano terziarizzati. In quattro anni siamo riusciti a dimezzare il personale operativo e a eliminare i cassonetti che sono stati sostituiti con circa 28 mila mastelli. Oggi 95 persone in meno fanno un lavoro più complicato rispetto a quando c’erano da svuotare i cassonetti meccanicamente.”
Il servizio “porta a porta” è esteso a tutta la città?
“L’appalto per la gestione del servizio rifiuti era stato aggiudicato poco prima del nostro arrivo e prevedeva la differenziata per 8 mila abitanti, numeri che sostanzialmente corrispondono a un quartiere. Si è dunque dovuto rimodellare quel contratto applicando un sistema di differenziata diffusa su tutto il territorio cittadino come è oggi. Ogni giorno ci sono 105 addetti che, con il sistema “porta a porta”, prelevano e svuotano ben 27.800 mastelli. Gli operatori si muovono con i mezzi su quasi tutto il territorio comunale; si spostano a piedi nel centro storico che è fatto a scale, è un ginepraio inaccessibile ai camion del servizio rifiuti.”
Nelle dichiarazioni che ha reso in questi giorni ha sottolineato più volte l’importante ruolo che hanno avuto i cittadini nel raggiungere il 71,29% di raccolta differenziata. È sempre stato così?
“La stragrande maggioranza degli agrigentini aspettava che arrivasse la raccolta differenziata, attendevano questo passo di civiltà. Nel primo periodo abbiamo avuto una serie di criticità che credo si riscontrino tutte volte in cui si avvii il sistema “porta a porta”. Ci sono sempre i cittadini che non accettano questo cambiamento epocale. In molti all’inizio non facevano la raccolta differenziata e, non essendoci più i cassonetti che avevamo nel frattempo tolto dalle strade, abbandonavano i rifiuti sul territorio. Fenomeno che è stato aggredito inizialmente con azioni di sensibilizzazione coinvolgendo le scuole, le parrocchie e le associazioni. Successivamente siamo dovuti passare all’applicazione delle sanzioni con telecamere e appostamenti. É così che nel tempo la percentuale di raccolta differenziata è aumentata fino a far registrare il picco nel mese di febbraio con il 71,29%, che è una percentuale importante considerato il contesto regionale e il numero di abitanti.”
Siete riusciti ad azzerare il fenomeno dell'abbandono dei rifiuti?
"Grazie al supporto dei vigli urbani è stata fatta un’attività di lotta pesante all’inciviltà che ha dato buoni frutti. Adesso il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti è in costante regressione, possiamo dire che si è assottigliato. Ma quest’anno abbiamo dovuto sacrificare parte del servizio di spazzamento nelle strade perché è stato necessario impiegare il personale nel recupero dei rifiuti sparsi sul territorio.”
Com'è la qualità delle frazioni differenziate?
“Nella fase iniziale avevamo buone percentuali di raccolta differenziata, ma non era di buona qualità. Per esempio l’umido era “sporcato” di carta. Ma anche l’alluminio, il vetro e la plastica non avevano una buona qualità. L'applicazione delle sanzioni ci ha permesso di raggiungere il 93% nella raccolta differenziata dell’umido che, tra l’altro, ci consente di avere costi più bassi. Abbiamo ottenuto buoni risultati anche con la carta e l’alluminio che per noi è molto redditizio. Dobbiamo migliorare sul vetro. Faremo meglio.”
Dove viene conferito il rifiuto organico raccolto nel comune di Agrigento?
“Ecco, siamo arrivati alle note dolenti. La regione deve ancora accreditare le stazioni di conferenza perché negli anni si è andato avanti con il sistema delle discariche come posto dove “calare” tutto. Sono molte le aziende in attesa delle autorizzazioni necessarie per avviare impianti di compostaggio e per la produzione di biogas. Nel frattempo siamo costretti a conferire l’indifferenziato a Bellolampo, la discarica palermitana, e l’umido a Belpasso, in provincia di Catania.”
Quanto costano i viaggi dell’umido agrigentino in giro per la Sicilia?
“In questo momento per queste bizzarrie della regione noi paghiamo 120-130 euro a tonnellata quando ne potremmo pagare 70, ma abbiamo ipotesi di conferimento anche a 60.”
Nonostante questi costi aggiuntivi siete riusciti a praticare uno sconto del 16% sulla Tari delle utenze commerciali. E per le utenze domestiche?
“Se non avessimo dovuto sostenere i costi aggiuntivi per il trasporto dei rifiuti fuori provincia, saremmo stati nelle condizioni di praticare una riduzione della Tari del 20% per le utenze commerciali e del 12% per le utenze domestiche. Ma è andata diversamente. L’anno scorso le utenze domestiche hanno usufruito di una riduzione del 3%, quest’anno siamo riusciti solamente a neutralizzare il maggiore costo dovuto alle ordinanze della regione Siciliana. Altri comuni che hanno patito gli stessi disagi andranno a mettere le mani nelle tasche dei cittadini mentre noi siamo riusciti almeno a non aumentare la tassa.”
Tutti i cittadini di Agrigento pagano la Tassa sui rifiuti? Non ci sono evasori?
“All’anagrafe tributaria del comune siamo riusciti a recuperare 2800 utenze che non erano censite e non pagavano la TARI. Il lavoro che abbiamo fatto in questi anni è ancora un work in progress. Contiamo di recuperare altre aree di evasione.”
Oltre a puntare sulla raccolta differenziata avete messo in campo progetti per la riduzione dei rifiuti?
“Stiamo lavorando al bando per installare le “casette dell’acqua”. Il primo bando è andato male perché c’è stato un problema con le ditte che hanno partecipato. Adesso stiamo riducendo il numero dei lotti in modo da rendere il sistema più competitivo. Inoltre ci piacerebbe ridurre gli sprechi di cibo e agevolare la donazione delle eccedenze alimentari coinvolgendo i ristoratori e la Caritas. È un progetto a cui tengo molto, è il mio pallino.”
I prossimi obiettivi?
“Migliorare ulteriormente la qualità della raccolta differenziata e superare il tetto del 75%.”