Per affrontare la crisi climatica gli Europei dovrebbero ridurre drasticamente le ore di lavoro settimanali
A dirlo è un nuovo studio realizzato dal think tank Autonomy. Si parla di nove ore settimanali per il Regno Unito, dodici per la Svezia e sei per la Germania Il parametro di riferimento è quello dell’accordo di Parigi
23 May, 2019
Gli Europei dovrebbero ridurre drasticamente il numero delle loro ore lavorative per evitare l’ulteriore aggravarsi della crisi climatica in corso, a meno che non ci sia una radicale decarbonizzazione dell’economia. A dirlo è un nuovo studio realizzato dal think tank Autonomy pubblicato oggi giovedì 23 maggio.
Il parametro di riferimento è quello dell’accordo di Parigi: per mantenere il riscaldamento globale entro i due gradi rispetto all’epoca preindustriale, con l’attuale intensità di emissioni di CO2 delle economie europee e gli attuali livelli di produttività, il Regno Unito dovrebbe adottare una settimana lavorativa di nove ore, la Svezia di dodici, la Germania di sole sei. Questi i paesi coinvolti nello studio.
I risultati sono basati sui dati dell'OCSE e delle Nazioni Unite, relativi alle emissioni di gas serra divise per settore, e non tengono nemmeno conto di altri vantaggi ambientali derivanti dalla riduzione dell’orario di lavoro quali il minor pendolarismo, il minor numero di beni prodotti e le minori risorse utilizzate. Il direttore di Autonomy, Will Stronge, sostiene che la ricerca dimostra quanto sia più che mai necessario includere le riduzioni dell'orario di lavoro nelle misure concrete messe in atto per affrontare l'emergenza climatica: "Diventare una società verde e sostenibile richiede diverse strategie e una settimana lavorativa più breve è solo una di queste".
Il tema non è nuovo. Senza rivangare lo storico slogan degli anni ’70 “lavorare meno lavorare tutti”, tra l’altro ripreso in qualche modo anche dal presidente dell’Inps Pasquale Tridico, la riduzione dell’orario lavorativo oggi è un’esplicita richiesta di diversi movimenti per l’uguaglianza sociale e l’uguaglianza di genere, quale strumento per ridurre le differenze.
Da un punto di vista strettamente ambientale invece è una
proposta più recente. Sia in Europa che negli Stati Uniti c’è un sostegno
crescente per un cosiddetto Green New Deal, che mira a una decarbonizzazione
rapida dell'economia, creando posti di lavoro sostenibili e allo stesso tempo
giustamente retribuiti. L'accelerazione dell'automazione poi ha fatto sì che
arrivassero sempre maggiori richieste per una riduzione della settimana
lavorativa. "Il rapido ritmo della tecnologia offre la possibilità di una
settimana più breve per tutti, se utilizzata correttamente – sostiene Stronge –
ma l'emergenza climatica fa sì che questo non sia solo possibile e auspicabile ma essenziale”.