Utilitalia e FISE Assoambiente: “Dopo più di un anno di attesa, l’intervento normativo in materia di End of waste ci àncora a norme di più di venti anni fa"
Pubblichiamo di seguito la nota congiunta Utilitalia e FISE Assoambiente: "Emendamento approvato nel DL Sblocca Cantieri fossilizza criteri End-of-waste a criteri di più di venti anni fa, in attesa di un futuro decreto".
07 June, 2019
L’ultimo
intervento emendativo sul DL Sblocca Cantieri in materia di End
of Waste
(EoW) àncora le imprese a provvedimenti definiti anche più di venti
anni fa, ignorando l’innovazione tecnologica nel frattempo
raggiunta dal nostro comparto grazie a nuovi processi produttivi a
vantaggio dell’ambiente, e rimanda ad un futuro decreto
indispensabili aggiornamenti.
E’
questo il commento di Utilitalia e FISE Assoambiente in merito
all’ultima modifica approvata lo scorso 5 giugno sul DL Sblocca
Cantieri in merito al passaggio che avrebbe dovuto dare soluzione al
blocco delle autorizzazioni che da più di un anno interessa gli
impianti di riciclo che operano nel trasformare i rifiuti in risorse
(EoW) supportando il nostro Paese nel raggiungimento degli obiettivi
definiti dal Pacchetto europeo sull’Economia Circolare.
L’emendamento
approvato pur chiarendo il contesto relativo alle autorizzazioni
rilasciate per gli impianti in linea con il DM 5 febbraio 1998 e
simili, rimanda ad un successivo decreto del Ministero dell’Ambiente
ogni precisazione per tutte le altre autorizzazioni. Le Regioni
potranno rilasciare le autorizzazioni ordinarie solo attenendosi alle
norme nazionali per il recupero (rifiuti in ingresso, materiali in
uscita, processi di recupero, limiti e condizioni gestionali), tranne
che per aspetti residuali, come le quantità dell'impianto da
autorizzare e in particolar modo, non potranno procedere ad
autorizzazioni “caso per caso” che tengano conto di processi e
utilizzi di materiali innovativi per valorizzare specifiche realtà
produttive.
Resta
da capire cosa succede per tutte le attività e filiere di riciclo
che attualmente non rientrano nel vecchio decreto (tra cui ad esempio
alcune materie prime ricavate dai Raee) o che da anni stanno
attendendo un decreto specifico, adeguato alle esigenze operative e
tecnologiche (ad esempio inerti da costruzione e demolizione).
“Le nostre associazioni ribadiscono l’urgenza di norme a supporto dell’End of Waste, che è uno dei pilastri dell’economia circolare. Questo emendamento purtroppo produce effetti limitati e insoddisfacenti: non possono essere norme vecchie di 20 anni il riferimento per lo sviluppo di settori innovativi e cruciali per l’industria del riciclo. Più volte si è invitato il governo ad adottare provvedimenti pienamente coerenti con la disciplina Ue sull'EoW, ma senza esito, come anche non proseguono al Ministero i lavori dei tavoli tecnici con gli operatori del settore per il recepimento del pacchetto delle direttive europee “Economia Circolare” che dovrà avvenire entro luglio 2020”.